domenica

Eccetto dove indicato altrimenti.: Collezioni pubbliche: la Raccolta egizia del Civico Museo Archeologico

http://www.milanocastello.it/ita/home.html

Collezioni pubbliche: la Raccolta egizia del Civico Museo Archeologico

In un caldo giorno estivo uno nervoso cicerone attende una moltitudine di ragazzi mentre una donna guarda ed è sconvolta dalla lapide che in versione latina e in italiano riporta del massacro narrato da Manzoni in Storia della Colonna Infame,episodio avvenuto durante il dominio dei Borbone a Milano ,nel diciassettesimo secolo, quando si diffuse la peste e tutt’altro che civilmente gruppi di cittadini devastarono le botteghe da dove erano convinti che si fosse propagata l’epidemia.

La comitiva compostamente si appresta a scendere la discesa per entrare nella sezione del Palazzo Ducale del Castello Sforzesco di Milano dove si trova ,oltre alla collezione preistorica e protostorica , la raccolta di reperti egizi del Museo civico sito nel castello Sforzesco.

La raccolta è stata acquisita dal console Giuseppe Acerbi,quando,
nell’Ottocento,Milano e la Lombardia erano passati nel dominio degli Asburgo.

Le sezioni sviluppate attraverso la raccolta riguardano,in un ordine concettuale più immediato di quello espositivo :

. la vita quotidiana,

. la religione,

. uno scavo condotto da un papirologo,Vagliano, durante il terzo decennio del Novecento,mentre cercava,tramite l’aerofotogrammetria tracce di papiri dell’ epoca in cui l’Egitto antico era stato trasformato dai Greci e dalla cultura ellenistica, invece trovò il sito di Medinet Madi,

. la figura del faraone,

. il culto funerario:

1_una sala per gli oggetti per i defunti,come sarcofagi e maschere funerarie ,

2_una sala per i riti funerari,tra i quali l’imbalsamazione e la scrittura su bende e rotoli di papiro con formule: dei libricini di preghiere ad uso della gente che non faceva parte del clero,come i frammenti del Libro dei Morti con descrizioni stilizzate della vita che gli egizi immaginavano nell’Aldilà . Vi è la presenza di oggetti quali amuleti e statue,e, come dei piccoli sosia oppure sostituti dei defunti,le statuine ushabty ,che impugnano degli attrezzi di lavoro,come il piccone,e recano attorno a parte del corpo delle formule su ciò che continueranno a fare i defunti,o per loro,quando giungeranno nell’Aldilà.

Link per maggiori informazioni: http://www.milanocastello.it/ita/home.html

Mio articolo già pubblicato con la società Dada .

martedì

Lo scarabeo sacro

Lo scarabeo sacro è uno scarabeide ,l’ Atheuchus sacer .Un animale appartenente alla famiglia dei coleotteri .
Le antenne sono caratterizzate da un primo tratto ,detto articolo , di superficie liscia ,e dagli altri , pezzetti con lamelle a ventaglio ,corpo di ampia superficie rivestito da una sorta di corazza ,esoscheletro,ali ampie ,zampe robuste e irte di
“speroni” sulle tibie ,superficie esterna a volte scura a volte vistosa .
E’ lungo sino a 3 cm ,ha la testa munita di una copertura della bocca.
Gli scarabei di Amenhotep III ,vissuto nel XIV secolo avanti Cristo,sono tra i più noti.In questo caso, secondo Elli, si tratta dell’icona dello scarabeo stercoraro, kheperer scritto in lettere latine ḫpr ,che è un verbo ,significa “ cominciare a esistere ,divenire “.
Questo disegno è un ‘ideogramma,un segno grafico,pittorico,associato all’ idea dell’
eterno divenire ,alla rigenerazione,al dio Khepri, simboleggiato dal cominciare del
giorno con l’apparire del sole.
Gli scarabei erano anche collegati con la morte. Con il percorso della parte
immateriale del defunto.
Rappresentati sui dipinti murali delle tombe ,ma anche in forma di amuleti.

Bibliografia:
Enciclopedia Rizzoli Larousse, 1969
Guida ai gerogglifici ,Roberto Elli,Avallardi , 2003

Già creato e pubblicato da me in GuideSuperEva,Dada S.p.A.

Le due corone dell'Alto e del Basso Egitto

La corona bianca ,o corona dell'Alto Egitto ,era formata in origine da giunchi intrecciati ,più tardi di stoffa forgiata a berretto che si restringeva verso l’estremità rigonfia a bottone .
La corona rossa ,o corona del Basso Egitto , era costituita da un berretto leggermente svasato e innalzato nella parte posteriore da un’appendice verticale ;un elemento ,forse uno stelo metallico,partendo dalla base di tale appendice ,ritornava obliquamente in avanti ,terminando in un ricciolo o voluta. Oltre che copricapo del sovrano,la corona rossa era il copricapo della dea Neith .
La doppia corona o pschent era formata dalla sovrapposizione della corona rossa del Basso Egitto e della corona bianca dell’Alto Egitto e simboleggiava l’unione di tutto
il territorio tramite un potere centralizzato . L’espressione “ nsw-bit ” ,Re dell’Alto e del Basso Egitto ,appare qualche volta ,a partire dal regno di Seti I (ca.1310-1294 a.C.) ,come l’insieme della corona bianca e della corona rossa , che sostituiscono i simboli utilizzati più spesso del giunco e dell’ape ,fino a diventare , i piccoli disegni delle corone e dei pani ,la grafia prevalente nel periodo tolemaico -romano.
Questo fenomeno di sostituzione di simboli ideografici con simboli fonetici dei quali si disegnava e scolpiva e pronunciava solo alcune sillabe ,con le vocali che gli studiosi hanno dedotto ipoteticamente ,dato che i segni vocalici non sono nella scrittura.
La corona blu o khepresh ,era portata dal re in particolari circostanze ed era un casco
di cuoio blu con una serie di elementi circolari di forma floreale e con l’ureo sulla fronte.
Il nemes era un copricapo regale formato da una stoffa che cingeva la fronte e che lo fermava con un’ulteriore fascia su cui era fissato l’ureo ,una scultura di un
serpente ,un cobra .La stoffa passava dietro le orecchie e ricadeva poi sul
petto in due lembi arrotondati all’estremità inferiore . Chissà chi era lo stilista ! Il copricapo sulla nuca formava un sacchetto che si restringeva all’estremità inferiore in una striscia che scendeva lungo la schiena .
La corona atef era il copricapo che faceva parte dei segni del dio Osiride ,formato dalla combinazione di una corona bianca e di un’acconciatura ornata da un piccolo sole e di piume di struzzo messe in verticale.

Riferimenti Enciclopedia Universale Rizzoli LaRousse ,1967
L’arte italiana,volume primo,capitolo Antico Egitto ,Piero Adorno,La Nuova
Italia,1993
Guida ai geroglifici ,Roberto Elli ,Avallardi ,2003

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Il cartiglio

Il cartiglio è una traccia ellissoidale che circonda il nome di un faraone o di una regina .
Il nome e il prenome dei faraoni ,due dei cinque elementi della titolatura reale, all’inizio dell’Antico Regno erano inscritti ,cioè scritti all’ interno ,ognuno all’ interno di un cerchio , shenu ,posto su un tratto orizzontale . In seguito il segno prese sempre più una forma di rettangolo dagli angoli smussati .
Il primo cartiglio della titolatura faraonica contiene il titolo di “ Re
dell’Alto e Basso Egitto ” , il nome dell’incoronazione ,o prenome regio , cioè il nome ricevuto dal principe alla nascita ,preceduto dall’ epiteto di “ Figlio del Sole ” .
Gli Ittiti ,popolazione stanziata in Anatolia nel secondo circa metà del primo millennio avanti Cristo , riporto la cronologia in millenni dal più lontano da oggi al più vicino ,utilizzarono un sistema simile per evidenziare ed isolare i nomi regali dal tessuto della frase,anch’essa ideografica , cioè che rappresentava i concetti e suoni per mezzo di disegni ,o meglio sculture che ci sono pervenute .
In questo caso i geroglifici erano coronati da un sole alato , la forma del settore è più definita e i segni sono disposti simmetricamente.

Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse ,1969
L’arte Italiana ,Piero Adorno,La Nuova
Italia 1993 (Capitolo Antico Egitto)
Leggere i geroglifici ,Sergio Pernigotti,La Mandragora,2002

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La falsa porta Nei dipinti murali all'interno delle costruzioni funerarie egizie ,spesso vi erano dei punti in cui una porta , anch'essa dipinta ,indicava un passaggio verso l'altrove

Nei dipinti murali all’interno delle costruzioni funerarie egizie ,spesso vi erano dei punti in cui una porta ,anch’essa dipinta ,indicava un passaggio verso l’altrove .
Era l’interfaccia psicologica del trapasso .Nonché il luogo immaginato come tramite tra il noto e l’ignoto .
La porta era un collegamento tra luoghi quotidiani ,un luogo che era permesso di attraversare ,che non recava mistero alcuno ,se apparteneva a un luogo noto o c’era
un ospite ad introdurre il nuovo arrivato . Attraversare invece con la fine della vita ,o nell’immaginare tale momento , quello spazio delimitato da una cornice ,significava trasportare il sé verso l’ignoto , nonostante la quiete di uno spazio che apparentemente non fremeva .
Però la rappresentazione che dell’Aldilà davano gli egiziani antichi era di un luogo in cui vi erano degli esseri che comandavano su altri ,che in qualunque
modo vi fossero giunti prima dei tempi umani , sorvegliavano e spiavano quello spazio
dove un nuovo “soffio” sarebbe arrivato .
Per potere giungere nell’ Aldilà , il ka del defunto doveva potere uscire dalla tomba ,che spesso era una piramide, cioè una costruzione che all’esterno aveva la forma di un cono sfaccettato.
Il ka era un’entità rappresentata da un ideogramma di due avanbraccia levate al cielo
con le palme rivolte in avanti . Esso viveva negli esseri umani e dopo la fine della vita era ciò che rappresentava la persona nella dimensione ultraterrena. Era il mistero tutte le cose viventi,delle divinità e degli uomini divinizzati,come il faraone.

Referenze bibliografiche: Enciclopedia Rizzoli Larousse,1969
Guida ai geroglifici,Avallardi, 2003

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venerdì

Chiedendo per lavoro.Colloquiando per lavoro.

Un gruppetto tra formatore e responsabili e osservatrice indipendnete mi stringono la mano e mi liquidano. Ho descritto il mondo ideale dove si lavora insieme come uno scavo archeologico ,organizzato ma alienante dell'io.Sono stata provocata.Pessima spiegazione,ma e' cosi'.E' stato un commento.Inquientante,era l'aggettivo.Infatti,la mia risposta.Alienante,per la precisione.
Distribuisco curriculum. Scusi ,quando sapro' se lavorero per lei? Non so,ancora dobbiamo decidere.Gia' il plurale e' inquietante,sorvolo e ...E,sa,in questa sede non abbiamo bisogno.Pero'.Appena visto il mio sguardo,dopo essermi sforzata di pensare,ed evidentemente di avere l'espressione ,che chi mi stava davanti era una persona simpatica,che non avrebbe nuociuto e che non avrei osservato ne' delusa ne' inquieta per l'antipatia che percepivo dall'altro lato,pero' abbiamo altre sedi,avranno bisogno loro.E con un sorriso mi congedo.
L'associazione che aveva appoggiato le elezioni del tale ,con il suo gruppo con il quale si poteva dialogare.Ripasso.Parlano anche di impiegati.Di responsabili.E della fondatrice.Non escono altri personaggi,che sarei stata curiosa di sapere in che rapporto erano con loro,persone abbastanza feroci ,in fondo.L'associazione dove avevo esposto delle foto e che per ottenere i permessi per fotografare il luogo social con le persone all'interno ,se ne lavava le mani.Che mi ha ridotto il tempo dell'esposizione e che non mi ha fatto i volantini e che mi ha dato una gomma da appiccicare dietro le foto che dovevo esporre,rovinando le stampe.A questo punto quasi due anni fa . Dopo che io mi ero ricordata ,per mettermi in chissa quale condizione di soggezione ,la persona che come tante altre persone conosciute tiene il suo posto con i denti,dice di ricordarsi di me.E allora?
Pero' come volontaria pare mi prenderebbe volentieri,inghiottndo la saliva dalla fifa che io non sia cosi' all'oscuro di tutto. La responsabile non dell'universo di quella sala ,a due centimetri da questa persona,a quel punto ,da un'espressione innocentina,guarda di lato chi le filtra gli incontri.Quale nobile mestiere.
Avrebbe voluto che mi avesse liquidata. E invece inghiottiva.L'avevo messa io in soggezione.

domenica

Il flusso di coscienza nell'Ulysses di Joyce e il riciclo dei rifiuti parlando di organizzazione politica

Le relazioni umane a volte sono dei giochi dove le regole sfuggono e ci sono dei punti in cui ci si blocca ma non si dice.
L'amicizia a volte può contenere un non detto di riferimenti che non corrispondono.
L'amica che mi dice "Scusa ,ma qua facciamo la raccolta differenziata" e il luogo da cui proviene è uno dell'area dove la raccolta differenziata è andata peggio.
Io che dopo anni altrove ,dopo tanti pensieri su come sarebbero state le nostre vite,la nostra amicizia ,la nostra adolescenza,la nostra giovinezza se fossimo cresciute in quell ' altrove .E non le ho fatto la cronaca per anni ,di tutto quello che se fosse stato altrove sarebbe valso di più.Non le ho detto che l'archeologa che abitava prima di me la casa dove ero vissuta ,e che proveniva da una regione non molto lontana da dove provenivamo noi aveva stabilito che in quella casa si sarebbe fatta la raccolta differenziata e che i rifiuti si sarebbero portati fino ai cassonetti con colori e forme differenti che si trovavano sulla strada o nelle strade non distanti.Non era stata la persona che proveniva dalla stessa regione dove si trova la città dove vivevamo a dire di fare la raccolta differenziata ,perché non era abituata a farla.
Quanti pensieri su ciò che era arretrato e su ciò che era dinamico nei modi di pensare e di vivere.
E quando ci rivediamo con l'amica,pensa che io non ne sappia di differenziare i rifiuti:ora lei pensa ,e in modo esplicito,che qualcosa mi possa scandalizzare di un altro modo di vivere.
"Guarda che da un paio d'anni è porta a porta.E prima ,almeno da dieci ,anche da noi,da me ,quindi per lo meno nelle vicinanze di dove eri tu,c'erano i cassonetti per i vari materiali".
"Aaah sì?!"
E questo era uno scambio precedente.
E la plastica della confezione dei grissini è pulita ,si può mettere nella plastica non nel "secco". Ma non la riprende perché pensa che io mi scandalizzi se riprende qualcosa dalla "spazzatura".Anche se sono pulite le confezioni che ha messo nel sacchetto .Si saranno sporcate nel sacchetto dell'indifferenziata. No,è per il gesto.
E non riesco a non farle pensare che io riderei dietro le sue spalle se ci ripensasse con il rifiuto.
Partecipo ad un incontro virtuale con altri,tra cui qualcuno che conoscevo da tanto tempo ,e mi sorprendo ,ma dopo questo incontro non più di tanto, che "nulla è cambiato". Varie persone si pongono la questione del se sia il caso di risolvere con il riciclo il problema dei rifiuti ,ma non è un pensiero neanche immediato.E allora io commento "Ancora è una questione filosofica" nel senso che si pone quasi una questione "etica" del se è il caso di convincere le persone a fare la raccolta differenziata invece di aspettare che un'amministrazione comunale o un'azienda per i rifiuti li tolga dalla strada.E poi ,dato che il messaggio non era stato letto nell'immediato ,commenti tipo "Ci sono dei messaggi che non si capisce a cosa si riferiscono"No,non ti preoccupare ,tu rispondi solo a quelli che hanno un senso",dice uno a un'altro e io "Mi riferivo al riciclo dei rifiuti" e quello a cui veniva consigliato di rispondere solo ai messaggi che avevano un senso "Ah,siamo al flusso di coscienza dell'Ulisse!".
Sì,è una questione filosofico-letteraria,persino teoricamente scientifica per quanto riguarda l'espressione dell'individualità e di ciò che l'individuo considera una questione preminente da affrontare,ma non antropologica ,non di formazione continua delle persone ,non di gestione, non di comprensione tra le persone,di difficoltà di rimarcare una questione per farla diventare un argomento urgente sul quale mettersi d'accordo.
In fondo nelle affinità tra le persone ci sono barriere di scarti che affiorano e che a volte non fanno capire che ci sono affinità basate solo sulla volontà di essere affini ma non sull'esserlo,il che per un modello di organizzazione della comunicazione tra le persone sarebbe la prova che funziona,perché le persone provano e vivono il sentimento della presenza,della vicinanza ,ma non riescono a rendersi conto che ciò che danno per sottinteso è differente e quindi se devono mettersi d'accordo su qualcosa, per questioni necessarie o evidenziate come tali da voleri superiori,considerano ovvie le idee,i significati ,le reazioni,ciò che c'è da risolvere ,o ovvie delle differenze che sono ovvie solo per loro,e quindi non riescono a mettersi d'accordo o hanno la sensazione ,o la certezza ,che prevalga l'opinione di qualcuno,che a sua volta ha quell'opinione perché così sembra una persona più alla moda o perché influenzata da qualcuno,come se le convinzioni influenzate dalle tradizioni non fossero influenzate.

sabato

Considerando la non simmetria dei mobili all'interno di una stanza

E' incredibile che non conoscendosi si trovi più accordo che con le persone con le quali si ha insieme una cultura.
Il sistema di cominciare a dire "chissà chi si può incontrare" a una persona se non fa quello che viene stabilito dall'altra è un sistema che significa che anche se si ha in comune una cultura non ci si intende.
Sicuramente non si condivide il metodo di cominciare a parlare male di una persona con la stessa persona se quella persona in automatico non fa quello che viene obbligata a fare dall'altra che la incontra e in automatico stabilisce che l'altra deve fare quello che dice lei.
Due si trovano in una stanza non loro.Una corre e si prende il posto migliore appena vede che l'altra ha guardato in quella direzione.E mentre l'altra considera ,quella è già scappata in qulla direzione considerando un'indicazione lo sguardo dell'altra.

Umiliazioni a cittadine e cittadini di stati del mondo

Situazioni politiche raccapriccianti riferite a Science for Peace ,meeting pubblico organizzato dalla Fondazione Veronesi.

lunedì

Parole "universali" ?Abbassare l'età per decidere in politica?Di cosa si parla?

I progetti europei per i giovani...
Tra questi progetti quello di incontrarsi e parlare dell'essere europei.
Come gestire il fatto di essere in Europa.
No, più contemporaneo,come non superare le differenze e trovare un modo per farsi comandare.
No ,neanche:trovare modi per mettersi d'accordo.
Possibilmente rimanendo nell'ignoranza del senso,di ciò che implicano certe parole "universali":tipo matrimonio.
Praticamente in molte realtà fino a quando per potere vivere una relazione non si accetta di sposarsi ,non si sa in che cosa consiste.E comunque si sa solo in cosa consiste quel matrimonio.
E famiglia.
E matrimonio e famiglia.
E perché ad alcuni spaventa l'idea di unioni senza figli e senza prospettiva di averne,né di adottarne.
E perché se si parla di matrimonio mi chiedo :ma perché ha tutto questo significato il matrimonio? E chi segue il programma e tratta questo tema mi diceme lo chiedo anch'io".E ,tecnicamente rimarco che lo traduco ,altrimenti le persone senza pregiudizi diranno che si parlava in italiano ,perciò ,anche se non in qualche nobile dialetto,in un linguaggio verbale semplice per me.E quindi ho avuto l'appoggio in questo dubbio da una persona come me. Rimarco inoltre ,stavolta non per rappresentanti di alcuni settori ma per chi vi si avvia o vi è per ora ,cioè per ricercatrici e ricercatori non in linguistica ,che "persona" è riferito sia a interlocutrici che a interlocutori.
E che ,questo per gli specialisti rappresentanti della cultura alta ,non prendo ad esempio il linguaggio della presentatrice del format italiano di confronto tra costumi anche sessuali e socio relazionali delle ragazze e dei ragazzi,quando parlo di "uomini" e "donne" .
Vorrei scrivere esattamente di ciò che intendo e certe formule vaghe,interpretate alla lettera non mi piacciono neanche nei discorsi.Quindi se troverò definizioni migliori le utilizzerò,altrimenti per genere e sesso e "maturità".
Vorrei anche usare il termine "uomini" ,o maschili delle professioni per includere sia uomini che donne nel discorso,ma quando ho provato ci sono state repliche del tipo "Se non ti trovi bene con uno specialista uomo rivolgiti ad una specialista donna". Letteralmente.
Idem per "persone" per indicare solo donne,in quanto in quel caso si dava per sottinteso che avessi tutte interlocutrici perché nella mia vita secondo la mia formazione contesto e modo in cui dovevo essere donna ,per le interlocutrici meglio predisposte e più colte del mio ambiente di provenienza ,la norma ,se posso avere momenti di confronto,e non mi viene "sconsigliato" persino quello,sono interlocutrici e non interlocutori,compagnia femminile e non compagnia maschile.
Ma ritorno al tema delle domande,e alle domande.
Perché imporsi per sposarsi?
Perché perorare la causa dell'estensione del diritto di matrimonio?

Marianna Bonina

domenica

La tassazione del reddito familiare contro il reddito individuale

7 settembre 2012 La tassazione del reddito familiare contro il reddito individuale
di Marianna Bonina

Il tema del quesito che mi sono posta non è il costo del lavoro ,ma le ricadute ,in termini di maggiorazione delle tasse complessive delle /dei cittadini, del lavoro contrattualizzato,con trattenute e/o previdenza, occasionale o comunque non garantito tutto l'anno per il nucleo famigliare a cui le persone che lo svolgono afferiscono ed eventualmente quali sono i vantaggi ,o il senso,del dovere fare nucleo a se stante ,"staccarsi" dal nucleo famigliare d'appartenenza in questo caso dal nucleo fiscale,per quanto riguarda le tassazioni sui redditi lordi da lavoro e su eventuali altri redditi di ciascuna persona/contribuente. E se questa è applicabile ai coniugi oppure no il fare nucleo fiscale ciascuno a se stante.
In realtà ,dalle informazioni che ho preso in esame ,i redditi da lavoro ,anche in Italia come in altri Paesi europei ,sono tassati separatamente ,quindi come se la tassazione complessiva non incidesse fiscalmente sullo stesso nucleo familiare.
Non ho trovato ,per il momento ,studi attendibili sull'incidenza della tassazione del lavoro occasionale o discontinuo
perché a chiamata,o svolto con partita iva in vari settori dal lavoro atipico fino al commercio e alle professioni.
Nel caso dei dati presi in esame ,dipende dalal situazione socio-culturale di un Paese ,se la tassazione su più redditi da lavoro condiziona la scelta di lavorare o meno. In Italia condiziona.
Mi chiedevo,nel caso della tassazione applicata sui redditi percepiti da persone non in una coppia coniugata o convivente ,ma a carico di un singolo o di una coppia , se in Italia,con molte varianti, la tassazione condiziona l'ingresso nel mondo del lavoro “in regola” Stato prevede riduzioni delle tasse dei redditi dei e delle contribuenti solo se si "staccano" dal nucleo familiare,perché lo Stato svantaggia chi lavora con contratti anche se brevi ,occasionali ,anche se alla fonte il reddito da lavoro con contratto è tassato e prevede il versamento di contributi di previdenza sociale o ad specifici enti per la previdenza sociale di settore anche nei casi di esigui redditi orari da lavoro se la o il contribuente fanno parte di un nucleo familiare fiscale?

La mia proposta sarebbe invece di avvantaggiare quei nuclei in cui almeno tutti i maggiorenni ,se non anche i minorenni che possono già svolgere delle ore di lavoro oltre all'obbligo scolastico,lavorano :part time ,saltuariamente,full time a tempo determinato,con partita iva anche se con poco lavoro,con contratti di scrittura artistica (svolgendo attività con ingaggi anche di minori ancora bambini/bambine in ambito artistico,musicale,ad esempio) ,con contratti per lo sfruttamento delle opere d'ingegno (pubblicazione,diffusione ad esempio).

Un ulteriore quesito è come avvengono realmente le tassazioni dei redditi familiari in questi ultimi esempi ,soprattutto nei casi di minori che devono essere "aggregati" a un nucleo familiare e fiscale fino alla maggiore età ?

Allo stato attuale ho letto dati e interpretazioni sul lavoro dipendente e spesso riferito a donne coniugate o conviventi in rapporto al lavoro svolto dal marito o convivente ,senza che fosse specificato se il lavoro delle donne e il lavoro degli uomini avesses durata indeterminata o determinata.

Le ipotesi ,o le realtà ,dei sistemi di tassazione fondati sul reddito familiare piuttosto che sul reddito individuale, si basano sul concetto che si riducono le imposte per le famiglie monoreddito e si aumentano per le famiglie che hanno più redditi da lavoro ,intendendo la percezione di redditti da più persone che lavorano.
Il problema che pongono questi sistemi di tassazione è che disincentivano l'occupazione del componente “più debole”,cioè quello che guadagna o guadagnerebbe di meno .Perché tassando con una progressione familiare e non individuale ,il reddito aggiuntivo sarebbe più tassato.
L'attribuzione della definizione di componente “più debole” alla donna di una coppia ,dovrebbe derivare dal fatto che si considera ,in vari ambienti dell'economia e dell'amministrazione, preponderante il fenomeno per il quale le donne hanno più difficoltà degli uomini a trovare lavoro o a crearselo o ad affermarsi nella propria professione,e che la difficoltà generale di trovare lavoro a tempo parziale ,che pare ,dallo studio che ho preso a riferimento,sia l'obiettivo di molte donne perché in base a schemi culturali la maggior parte del lavoro domestico ancora ricade sulle donne,che però sono tra coloro che tramandano a loro volta questo modello ,imponendo l'obbligo del lavoro domestico alle figlie ,se ve ne sono in una famiglia , piuttosto che ai figli .
La questione è che la tassazione su un reddito da lavoro aggiunto ,opzionale,al totale dei redditi familiari,più ridotto di quello svolto spesso dagli uomini, è che viene tassato come un altro lavoro ,in quanto in Italia ,la somma dei redditi da lavoro in un nucleo familiare è composta da ciascun reddito senza riduzioni,ogni lavoro è considerato separatamente nelle imposte familiari,e quindi è un motivo per cui le donne vengono dissuase dal lavorare fuori casa ,o a non svolgere lavori nel sommerso.

Una altro esempio di confronti nel peso sulle imposte dal lavoro svolto da componenti con un lavoro più redditizio considerato indispensabile alla coppia o alla famiglia ,si riferisce sempre a donne coniugate o conviventi ,con o senza figli ,ma non a giovani ,ragazze o ragazzi ,che iniziano a lavorare ,anche per brevi periodi,e rischiano di pesare sulle imposte al reddito familiare svolgendo lavori con contratti occasionali o a tempo determinato o a progetto o di stage retribuito,che non permettono loro di essere indipendenti ,ma che comunque vengono considerati redditi dal fisco.La definizione del modello di suddivisione del valore lavoro secondo quanto al paregrafo precedente è detto “male breadwinner” (dall'inglese, letteralmente “maschio vincitore del pane”) perché appunto si considera che sia il coniuge o il convivente uomo in coppia con una donna ad avere il lavoro indispensabile per la sopravvivenza. Quello femminile è definito “female home-career” ,con una sorta di ironia, la “carriera femminile a casa”, negli interni ,fuori dalla vita economica e sociale .
Quando lavorano entrambi i componenti di una coppia si ha la definizione di “dual earner ” ,cioè il “guadagnatore duale” ovvero non un componente che svolge due lavori ,ma due componenti che lavorano e percepiscono redditi .
In questo caso è da valutare l'effetto dei sistemi di tassazione messi a paragone in Europa ,per redditi considerati separatamente o congiuntamente .
I parametri ai quali si fa riferimento sono stati stilati ed incrociati negli esempi di Daly e Klammer (2005) ripresi da Donati e Prandini (2008).Essi sono:tipo di tassazione (separato o unito,con le varianti dell' unito opzionale dell'Irlanda e separato o unito della Spagna);persona che guadagna il 67% del salario medio (2001) come secondo percettore e come singolo e il rapporto tra secondo percettore e singolo; persona che guadagna il 100% (2000) del salario medio come secondo percettore e come singolo e il rapporto tra secondo percettore e singolo;rapporto tra famiglia e tasse (2000);tasso di partecipazione al mercato del lavoro di madri in coppia (1999).
I dati presi in esame riguardano Austria ,Belgio,Danimarca,Finlandia,Francia,Germania,Grecia,
Irlanda,Italia,Lussemburgo,Paesi Bassi, Portogallo,Spagna,Svezia,Regno Unito.
Le imposte sono separate in Austria,Belgio,Danimarca,Finlandia,Grecia,Italia,Paesi Bassi,Svezia,Regno Unito.
In Irlanda ,come già specificato ,il sistema è prevalentemente unito,ma opzionale.In Spagna è indifferentemente separato o unito.
Le imposte sui redditi da lavoro sono unite in Francia,Germania,Lussemburgo,Portogallo.
Secondo Donati e Prandini (2008) non è un'esagerazione che i sistemi di tassazione condizionino la domanda di lavoro .
Aggiungo l'emersione o meno del lavoro sommerso.
Nel caso dell'occupazione femminile ,ma anche di figlie e figli maggiorenni a carico, le imposte determinano scientemente da parte di un dato sistema fiscale la possibilità dell' occupazione stessa ,secondo il modello del “male breadwinner “ o del “dual earner”.
Nell' Europa dei Quindici Stati,vi sono sia sistemi “neutrali” che sistemi “penalizzanti” rispetto al secondo reddito ,perché comunque il criterio pare che sia di considerare un sovrappiù che in una coppia convivente o coniugata ,con o senza figli ,più di una persona lavori,cioè che l'essere coppia implichi impicitamente il mantenimento di uno dei due componenti ,spesso la donna, oltre che la prole se convivente ,o dedita allo studio,anche se maggiorenne.
In realtà ,in pratica ,i fenomeni che si verificano nei nuclei identificati sotto la dicitura di famiglie sono molto più vari e dinamici.Essi dipendono dalla necessità di maggiore reddito;dalla necessità di autonomia individuale e dal collegamento culturale tra l'autonomia economica e la libertà di agire e la progressiva deresponsabilizzazione dei tutori nei confronti dei giovani ,tra la fine della loro minore età e la loro maggiore età.
Per quanto riguarda la situazione delle coppie ,non ho trovato informazioni se essa varia secondo che ci sia un accordo matrimoniale o una convivenza documentata,però,ritornando ai sistemi di tassazione ,la neutralità implica che il secondo reddito sia tassato come se il singolo reddito fosse maggiore .
Però anche in questo caso ,è difficile che si possa prevedere il comportamento di un sistema perché vi sono valori che dipendono da quanto aggiunge il secondo reddito al reddito familiare complessivo.
Sulla base dei parametri di Daly e Klammer (2005) ,se il secondo reddito è due terzi circa del primo che dev'essere un reddito medio da lavoro a tempo pieno non qualificato o da tempo parziale qualificato ,allora i sistemi fiscali che si possono considerare neutrali sono quello finlandese ,svedese e greco (nonostante in quest'ultimo caso i recenti avvenimenti di politica ,anche economica, gettano delle ombre su quel sistema fiscale ) .
E considerate queste condizioni ,i sistemi “negativi” sono :italiano,irlandese,spagnolo,tedesco.
Quando si calcola un reddito equivalente al primo ,ai sistemi “neutrali” finlandese ,greco,svedese, si aggiunge quello francese. E ai sistemi “penalizzanti” italiano ,spagnolo,tedesco,si aggiunge il sistema belga .
Tuttavia ,secondo la lettura di Donati e Prandini (2008) ,alcuni Paesi incoraggiano il secondo percettore di reddito se a part-time e sono :Belgio,Francia ,Germania.Ma questa lettura mi sembra incongruente con le intepretazioni precedenti.
Non si tratta tuttavia di schemi correlati in modo proporzionale ad un'occupazione femminile elevata,se si prende questo target di popolazione a rappresentanza dei percettori di un secondo reddito familiare.
Se tra gli Stati a tassazione “neutrale” ed occupazione femminile elevata si considerano Finlandia,Portogallo e Svezia,ve ne sono altri come Danimarca e Germania in cui l'occupazione femminile è altrettanto stimabile come elevata ,ma che hanno una tassazione sui redditi familiari da lavoro,quando sono più di uno, che secondo questo schema dovrebbe dissuadere la domanda .
E' il contesto delle politiche sociali e del lavoro,erogazione di servizi per la prima infanzia e congedi, e della cultura familiare ,con i suoi paradossi non sempre ovvi, nel quale si inquadra la tassazione e l'occupazione femminile che fa la differenza nell'attendibilità di queste statistiche . Marianna Bonina

Bibliografia :Aa.Vv. Pari e dispari.Occupazione femminile,scolarità,congedi parentali,servizi per l'impiego............
Annuario 9 ,2004 ,Milano
Pierpaolo Donati,Riccardo Prandini ,a cura di ,La cura della famiglia e il mondo del lavoro.Un piano di politiche familiari.Osservatorio nazionale sulla famiglia ,sede Bologna ,2008,Milano

Questo è un link ad un articolo pubblicato sul sito lavoce.info successivamente:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003353.html

venerdì

Bambine vaccinate di peso

Stavo leggndo il sito viaggiaresicuredel ministero degli esteri italiano e le vaccinazioni indicate come utili per prevenire alcune malattie:penso al vaccino contro l'epatite B indicato per prevenire la malattia che è prevalentemente a trasmissione sessuale e a quando questa vaccinazione è stata fatta ,in due o tre riprese,nella scuola media inferiore ,da ragazzina :io che avevo intuito o sentito che afferravano con la forza ,medici,infermiere e professori le e gli alunni che non volevano farsi fare il vaccino ma che avevo ricevuto la spiegazione che la puntura non era fatta con una vera e propria siringa ed era sul braccio,e la faccia cianotica di pianto di una mia compagna ,che non si"convinceva" a farsi fare il vaccino e lei presa a forza da un professore di una materia che detestavo e bloccata fino a quando le avevano terminato di violentare il braccio .Il professore che si avvicina a me che dovevo togliermi varie maniche di indumenti dato che c'erano stagioni che ero vestita pesantissima ,e che mi guardava mentre man mano emergeva la mia carne nuda e mi chiedeva "Anche tu non vuoi?" E io ,calma ,e non perché temessi di essere presa e bloccata "No,devo togliermi il braccio dalla manica" ."Sì ,ora vai" .Senza smettere di osservarmi mentre mi toglievo parte dei vestiti.E' stato uno di quei casi in cui il mio comportamento con certezza ha influenzato lo scatto di qualcuno pronto a prevaricarmi e per giunta sicuro che nessuno dei genitori di tutti noi alunni avrebbe neanche non sporto denuncia ,ma neanche detto niente a loro e a quelli dell'unità sanitaria locale. Che pena. Forse se fosse stato in un altro momento avrei detto che se quella compagna non voleva farsi il vaccino ,almeno in quel momento non potevano costringerla,o che avrebbero rischiato una denuncia se l'avessero costretta. così piccoli la prevenzione coatta delle malattie sessualmente trasmissibili .E la vita sessuale controllata in qualsiasi momento ,perché ragazze ,ma anche ragazzi,anche se meno,e succede anche nella Capitale questo controllo ,anche se non uniforme ,ma c'è questi adulti che si prendono la briga.E poi al momento della gravidanza e del parto ,le forche caudine,e segni ,tagli ,cuciture.In modo da decidere loro come fare usare il sesso alle donne.Ma questo già al momento della prescrizione della pillola contraccettiva ,in effetti :con medici da convincere neanche si trattasse della pillola del giorno dopo o di richiesta d'aborto. Spero che invece di predicare contro i numeri degli aborti ,o di indicare come unico riferimento per il controllo delle nascite (e il controllo da parte dello Stato della vita sessuale) i consultori ,certi ministri ,anzi ministre ,del welfare,e di tutti i settori ,cerchino di ottenere anche la contraccezione ormonale,oltre ai preservativi,disponibile senza prescrizione ,se non in macchinette fuori le farmacie ,almeno acquistabile senza obbligo di prescrizione .Che il sesso non è solo malattie.Marianna Bonina

martedì

Impiego femminile al sud Italia .Un campione.

http://www.vogue.it/en/magazine/editor-s-blog/2012/10/october-9th?utm_source=twitter&utm_medium=marketing&utm_content=blog "Al sud Italia l'occupazione non è femminile" .Articolo dello scorso settembre al quale rispondo con qualche osservazione :1-Dipende da che impiego si cerca o si cerca di avviare ;2-Dipende dagli studi e dal contesto sociale della giovane donna se nella fascia d'età presa in esame ,18-29 anni ,la donna lavora oppure no,e se si tratta di occupazioni definitive o no ,se si tratta di occupazioni con contratti vari ,di prestazione d'opera occasionale ,cioè pagato in ritenuta d'acconto,a progetto ,a tempo determinato, indeterminato ,con partita iva e in quale settore merceologico o professionale;3-Dipende dal come e dal perché cercare un lavoro :un esempio :al nord Italia non è considerato disdicevole che figlie e figli di professionisti e docenti universitari lavorino mentre sono studenti,e con lavori contrattualizzati anche se spesso non a tempo indeterminato perché spesso non sono i lavori che faranno tutta la vita o semplicemente perché svolgeranno gli stessi lavori in differenti contesti lavorativi .Al sud e in parte a centro,non si lavora finché non si ha la laurea ,sia perché si potrebbe trattare di lavori connessi con altri ambienti socali ,ad esempio una persona che studia per diventare professionista non accetterebbe né si aspetterebbe che le sua amiche accettino lavori mentre studiano ,o le classificano come persone o di altri ambienti sociali o con problemi socio economici ,e per essere classificate come tali basta che i genitori non siano due ,a causa di morte di uno o di divorzio o di coppia non convivente ,anche se socio-economicamente l'ambiente di provenienza della giovane donna è nella media o più elevato della media di un dato contesto sociale e geografico.4-Per accettare un lavoro non qualificato spesso viene inteso che il padre della giovane o non è in grado di mantenerla e di mantenere quelli che le ruotano attorno ,perché si deve costantemente dimostrare la capacità di potere "mantenere" anche altri ,oppure non c'è ,cosa socialmente disdicevole ;il ruolo anche di mantenimento della madre è considerato pari allo zero ,e quando c'è un ruolo lavorativo della madre c'è il rischio che i genitori dei ragazzi pensino che debba mantenere il ragazzo della figlia perché la accettano come pari livello di una ragazza con entrambi i genitori ma non ha la verve di un uomo ,di un padre ,e l'autorevolezza sociale per decidere come disporre di ciò che produce e possiede e di come gestire ciò in favore di una figlia quando ancora non lavora o anche quando lavorando c'è una relazione stretta ,ad esempio un matrimonio ,e i giovani uomini ,e le loro famiglie ,può capitare che pensino di potere disporre di ciò che produce e possiede la famiglia della ragazza per i motivi succitati.5-Per i motivi precedenti ,anche quando una donna di età superiore alla fascia di età presa in considerazione dalla ricerca pubblicata dal quotidiano alla quale fa riferimento il periodico Vogue ,la donna sarà sempre considerata come produttrice di reddito inferiore ,con poche capacità di mantenimento e libertà di decisione ,decisione connessa con il reddito e il produrre redditto o il gestire reddito ,caratteristiche ancora connesse e tramandate agli uomini.6-Da una zona all'altra del Paese ,per quanto esposto ,cambiano quindi anche le modalità di ricerca del lavoro ,quindi una giovane donna trasferita al nord dal su ,come soluzione o come trasloco dovuto ad altre circostanze ,ci sono ottime probabilità che resti disoccupata per anni prima di trovare un lavoro ,possibilmente quello ricercato.7-Il trasferimento altrove può implicare in positivo o in negativo la perdita di quelle condizioni in cui alcune qualità erano represse o ,al contrario,si erano sviluppate .C'è da valutare pro e contro situazione per situazione. Marianna Bonina

domenica

Paris en liberté al Palazzo delle Esposizioni di Roma

Mostra di fotografie di Robert Doisneau :maschere di sala che si mettevano a commentare a voce alta cosa pensavano di chi guardava la mostra e da dove potevano vedere i movimenti di specifici visitatori.Inqualificabili. Allestimento:uno schifo. quasi impossibile orientarsi ,anche a volere seguire un linea ,spezzata,di temi.Le foto originali poche ,nessuna indicazione sul tipo di sviluppo,molte le fotografie ingrandite a cartello o in serie non originale del fotografo oltre quelle ,a quanto parrebbe,originali.Le foto non sono comunque, nonostante quella del bacio tra la gente abbia fatto epoca,granché.Sono al livello di foto di molti altri fotografi ,anche non noti contemporanei: però aveva conquistato le simpatie di Vogue ,quindi la cosa cambia.L'atmosfera che rievoca è informale e lieve ,persino nelle foto degli anni'40 ,durante la guerra :le foto che molti fotografi avrebbero scartato o fatto scartare per errori ,pettinature da rifare o tagli poco spiegabili ,sono esposte e con tanto di storielle. Ora aprirò una mia impresa di allestimento mostre,con l'impresa a costo un euro, e allestirò le mostre così e con materiali di questo tipo ,eventualmente mostrando copie di ciò che non viene prestato,la maggior parte. L'atmosfera di Doisneau sa dell'atteggiamento furbo che aveva avuto successo nell' evitare le accuratezze estreme di molta fotografia anni '40 e '50.Su quella successiva la differenza si nota meno ,ma suscita disappunto ugualmente,e si nota più delle realtà che mostra.Marianna Bonina

sabato

Controlli epidemiologici non indispensabili

Gli articoli sull'adolescenza dove si parla di controlli di salute non mi trovano d'accordo per i rimandi ai ginecologi e solo per le ragazze.I ginecologi stessi non raccomandano così tante visite ,e in ogni caso una donna non è da catalogare come fobica o non lucida se non desidera visite interne.L'ecografia esterna visualizza la posizione degli organi e la donna può decidere di non volere fare controllare al ginecologo la tonicità dell'utero o del collo dell'utero. Il problema è se il o i partner si rifiutano di utilizzare il preservativo,sopratutto per relazioni di anni ,e bisogna trovare un medico che prescriva la pillola .Teoricamente la può prescrivere anche un medico di base,rimandano al ginecologo perché oggi i controlli epidemiologici sulla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili ,anche le più comuni e lievi ,li fanno solo sulle donne.Il medico in ogni caso si può cambiare ,evitando di dare riferimenti all'altro o agli altri sui precedenti ,altrimenti ,altrimenti potrebbero consultarsi all'insaputa della paziente e anche se alcuni hanno la faccia tosta di sostenere che devono capirci loro e non importa se la paziente capisce qual è la questione che la riguarda o no ,è bene sia non negoziare i propri stili di vita e le proprie scelte con un solo medico ,sia cambiare ,sia decidere a priori cosa fare sapere e cosa non fare sapere al medico e anche se realmente è necessaria la cosiddetta "ispezione" vaginale ovvero la visita .Dai sintomi espressi e dagli esami strumentali possono prescrivere il necessario ,senza visita,che in ogni caso si può rifiutare.Tenete presente che nei consultori ,e in parte i medici di base,raccolgono anche informazioni "socio-culturali" sui pazienti sulla base di schemi che dovrebbero modificare ,perché dovrebbero occuparsi solo di diagnosi,e non di raccogliere dati.Marianna Bonina

venerdì

Mia replica a piano o mappa del parto :proposte dell'associazione Ostetriche Libere Professioniste


Propongo anche il deposito presso un notaio o un legale per dare valore al documento eventualmente in altre sedi.Temo che possa essere un'arma a doppio taglio per la donna perché potrebbero imporre ancora di più il loro volere ,trincerandosi dietro altri ordini o addirittura altre carte e altre firme.il fatto che venga considerato il volere del padre del nascituro se ancora in una relazione con la madre al momento del parto ,se da un lato coinvolgerebbe il padre del bambino come partner della futura madre ,dall'altro è come se per avere voce il capitolo non sui propri desideri ma sulla proprio volere ,la donna debba mettersi d'accordo con l'uomo,quasi un tutore perché uomo,altrimenti la sua volontà non viene rispettata.lAltro appunto :c'è il rischio che i sanitari ginecologi e osterici ,se "bene intenzionati",dicano che si stanno verificando tutte le condizioni che non fanno applicare il volere della donna espresso nel documento e quindi fanno di lei e del suo corpo quello che vogliono senza che la donna possa trovare la forza di opporre resistenza.Positivo che la partoriente possa chiedere di ottenere il parto in una struttura specificando di non volere alcun controllo,alcuna visita di controllo,chiedendo cioè di avere a disposizione lo spazio per partorire e solo in caso di soccorso per complicazioni essere già nella struttura e alla fine del parto ottenere il certificato del parto dalla struttura,per evitare prolemi con altre figura professionali che nel corso dell'esistenza del bambino lei o il padre o chi rappresenta il bambino possono incontrare e possono chiedere conto di dove,come e con chi è nato:per evitare situazioni ,imbarazzanti,etichettanti ,potenzialmente pericolose da un punto di vista legale e poi si deve andare a dimostrare che se la donna ha scelto di partorire in modo non convenzionale è un abuso professionale in altri contesti crearle o creare al bambino problemi per scelte legalmente (e purtroppo quasi solo teoricamente ) possibili.Marianna Bonina

sabato

Non libertà delle relazioni

Probabilmente perché la Chiesa non si è evoluta ,ma anche per la non esatta conoscenza di ciò che è lecito oppure no,e il timore che indirettamente azioni lecite possano essere considerate anche a livello legale illecite ,vedere i rapporti sessuali tra persone adolescenti che non finalizzano la relazione al matrimonio,oppure tra illibate e non illibati ,questi ultimi che pensano di potere avere conseguenze legali dalla scelta condivisa di avere un rapporto sessuale ,anche se il diritto ufficialmente in materia è stato innovato quarant'anni fa,così come genitori che pensano di potere vendicarsi o di avere qualcosa da pretendere da un ragazzo che inizia al sesso una ragazza o ,a volte,da una ragazza che inizia al sesso un ragazzo ,o comunque in caso di fine di una relazione sulla quale le famiglie puntavano per un matrimonio,ma non per interesse,o non esclusivamente per ciò,ma per non avere la disapprovazione sociale di relazioni per divertimento ,anche se le persone le vivono per questo motivo.La Chiesa ha imposto un'idea di relazione,di dovere ,di peso ,di oppressione,di controllo,di sensi di colpa tramandati come concetto ,in modo che se è per divertimento ,o anche no,si debba confessare la colpa ,ammettere l'evidenza ,di avere vissuto una relazione ,per ogni relazione che si vive , se la relazione è inquadrata in certi canoni formali (matrimonio) e informali (fidanzamento ufficiale) .Altrimenti c'è ancora l'idea che non si è tenuti ad alcun rispetto.La tutela dei figli nati fuori dal matrimonio ,dei figli naturali riconosciuti da uno o entrambi i genitori biologici è un'idea recente,laica ,non ammessa ancora da tutti perché sembra che se si hanno figli accidentalmente allora in automatico chi,madre o padre, li ha concepiti ha l'obbligo di tutelarli anche se non riconosce come proprio figlio quel /quella nuovo/a nato/a. E la Chiesa non ha fatto niente ,a parte le istituzioni caritatevoli come i brefotrofi ,per fare accettare che comunque anche i nati fuori dal matrimonio hanno gli stessi diritti.E quindi i giovani in varie realtà ancora se stanno per diventare genitori vengono obbligati a sposarsi ,o addirittura "per prevenire" ,anche se viene estorta la confessione ,e non in chiesa,che hanno una relazione anche sessuale.E le persone si convincono che quelli che non crescono con la classica coppia sposata allora non crescono come gli altri. Uno che si espresse apertamente ed encomiabilmente sui diritti dei nati fuori dal matrimonio ,specificando "indipendentemente dalle circostanze del concepimento" fu il secondo Presidente della Repubblica.Alla fine degli anni '40 del secolo scorso.Dopo di che ,fino alla fine degli anni '70,tutto tacque.
Marianna Bonina

venerdì

Sesso:indagano sull'età in cui le persone possono farlo.

Se è per rendere conto al gruppo ,non si è obbligati o obbligate.Le esperienze dolorose possono esser collegate agli adulti che non permettono di appartarsi.In Italia l'età del consenso è 14 anni perché una ragazza o un ragazzo possa avere rapporti con minorenni,ragazzi o ragazze fino a tre anni più grandi ,non 15 e nessuno si deve prendere la briga di impedire ad una ragazza o un ragazzo di appartarsi con qualcuno.Se si è minori di 14 anni ,se non ci sono problemi si può con coetanei,con persone molto più grandi se ne accorgono i voyeur ,se ci sono problemi è più difficile che dopo, compreso rivolgersi ad un ginecologo da sole o con qualche coetaneo /a che accompagna,anche inventandosi che sia un/una parente e quindi potendo fare fare da spalla a una persona più grande,secondo il caso perché ovviamente non bisogna scaricare nessuna responsabilità su nessuno ,semmai metà sul partner sessuale ,se c'è qualche imprevisto o chiedere la pillola anticoncezionale (altrimenti bisogna dire di avere avuto le mestruazioni prima della media e che si hanno irregolarità mestruali e quindi tentare di farsela prescrivere ,anche da un medico generico discreto (conoscendo il tipo),per disturbi del ciclo).Il sistema migliore più che i moralismi ,è l'educazione sessuale,poi chi lo vuole fare con qualcuno per una sera o per più tempo ,sono affari suoi,l'importante è che sappia come evitare gli imprevisti.Marianna Bonina

giovedì

Meccanismi di lettura

A me piacerebbe trovare un buon lettore di libri in formato digitale,ma visto che nel negozio in quanto donna dovevo automaticamente risultare meno competente dei commessi,e in concorrenza di conoscenza con la commessa,ne ho trovato uno pessimo che ho provato con un racconto che mi ha irritata,tratto da qualche inedito di un'autrice inedita più riferimenti alla letteratura "classica".Quindi prediligo la carta .Ho letto anni fa "Chesil Beach" tradotto in italiano,e sarebbe stato il momento di fare rivedere ceerte convinzioni a qualche persona attraverso quel libro ,ma non prestandolo ,regalandolo avendolo già letto e dicendo di non averlo letto ma di esserne curiosa ,così sarebbe sembrato che ci fosse qualcosa di "proibito" alla mia consapevolezza che deve rimanere incompleta e sarebbe stato letto e poi ci sarebbero stati commenti sotto forma di allusioni ,ricerche di conferme di quanto ne sapevo e non della storia del romanzo,scatti.Quello è un bel libro,non so il più recente ,tra Storia non evenemenziale e storia di individui.Marianna Bonina

mercoledì

Sulle imposizioni

In Svizzera la "pro-iuventute" che era un movimento parallelo allo Stato co-federato, per risolvere questioni etiche legate all'istruzione sui metodi contraccettivi,che può essere ancora oggi motivo di discussione etica perché permettono di fare sesso senza conseguenze e quindi sesso né come prova di un legame anche nei confronti della società alla né riproduttivo,autorizzò sterilizzazioni di massa,all'insaputa anche di chi le subiva,alle quali le operazioni venivano presentate come interventi "necessari"o addirittura camuffate durante altri tipi cure.Dell'eutanasia come scelta personale di chi vuole pensare all'ipotesi di trovarsi in una situazione in cui potrebbe desiderare una morte "evitabile",posso dire di essere d'accordo,in pratica però può diventare un'arma a doppio taglio da parte di persone che esercitano un diritto di onnipotenza nei confronti di altre,per esempio malati che a un certo punto non vogliono più alimentarsi o a cui è impossibile senza brutali interventi inserire flebo o sonde,e ai quali vengono interrotti ,per scelta esterna,altri tipi di supporti,come l'ossigeno attraverso maschere,artificialmente proposto/imposto e artificialmente e con arbitrio negativo,sottratto. Marianna Bonina

martedì

Le categorie (o le annualità) della cultura e della controcultura

" Cultura 1 Si oppone alla scienza ,alla politica,all'economia,alle attività pratico- produttive.Privilegia la formazione del gusto estetico ,naturalmente secondo gli standard della classe dominante (è cultura apprezzare Beethoven,non un canto di avvinazzati,almeno che non sia nella forma della ricerca etnologica o della nostalgia o della ricerca snob del Kitsch).E' una nozione merceologica,naturalmente à rebours :è cultura ciò che non serve,e quindi l'arte,il gioco,non la tecnica.Contraddistingue colui che ha saputo procurarsi una condizione di ozio critico (è in tal senso la nozione aristotelica del filosofo).Non è accessibile a tutti,per classe,censo,capacità innate.E' segno di distinzione.Questa nozione appare sulle pagine dei giornali o delle riviste ,o nei cataloghi di case editrici,dove si distingue la sezione "cultura" da quelle dedicate alla vita associata,alla produzione,all'economia.
"Controcultura", in quest'ambito,può essere una azione politica o civile che si oppone a questo modello di uomo colto e raffinato [NDR modello solo di uomo,forse era il periodo, e d'altronde ancora oggi la donna è meno colta,meno capace,con meno talento,meno famosa,meno libera di fare carriera anche artistica e di esibizione del proprio talento o della propria cultura,tolta la televisione,e comunque in effetti in quel caso il modello culturale,anche al femminile non è questo,perché la maggior parte delle donne e ragazze famose non ha questo tipo di formazione,perché in questi ambienti si impedisce alle donne di esibirsi,tranne che in salotti o associazioni salotto,raramente possono avere una carriera e una vita sessuale e sentimentale e relazionale con tutti gli amori delle loro vite secondo i propri desideri nel momento in cui ci sono questi desideri],votato al culto dell'inutile.E' atto di controcultura proporre un'arte popolare o selvaggia ,sottolineare in contesto umanistico il valore della discussione politica ed economica.In tal senso la contestazione studentesca del Sessantotto che tendeva a introdurre nell'università i problemi delle masse popolari,la dimensione politica,il rispetto della creatività istintiva e appunto "selvaggia",era indubbiamente un'attività di controcultura,ma rimaneva tale solo in opposizione alla filosofia dominante nelle facoltà umanistiche.

Cultura 2 . Si definisce come atteggiamento superiore contro la bestialità,l'ignoranza,l'idolatria tipica della massa_ si pensi alla polemica di Ortega y Gasset o di Adorno_ .Non privilegia necessariamente le "umanità" [NDR Traduzione di "Humanistics" ,pertinente all'ambito di Lettere e,come in questo caso,
indirettamente,Filosofia] e l'inutile:anche un direttore di banca o un finanziere sono uomini di cultura.Ma indubbiamente lo saranno ancor più nella misura in cui sapranno talora affrancarsi dalle necessità del loro mestiere per coltivare anche le umanità.In definitiva la cultura è il possesso del sapere ,in tutte le sue accezioni.In tal senso è anche la caratteristica degli uomini di potere_ _Clausewitz [NDR prussiano;militare,ufficiale poi generale; combatté contro Napoleone nel 1805;scrisse osservazioni teoriche sulla guerra e sull'obbedienza non dovuta ai superiori],che sapeva di strategia,era un uomo di cultura:perciò sapeva come vincere_.

Nelle sue frange democratiche questa nozione presiede agli appelli per la diffusione della cultura presso i ceti inferiori:ma proprio perché esclude dal proprio ambito il sapere pratico e manuale ;un meccanico di automobile non è un uomo colto.

Il sapere di cui si parla è sapere teorico che richiede una certa distanza dalla necessità immediata,dalla prassi volta ai fini di utilità diretta.

Così anche questa nozione di cultura implica una dose di ozio come condizione necessaria della crescita culturale.
Questa nozione riconosce un proprio opposto come momento negativo:la controcultura è in tal caso la pseudo cultura raccogliticcia dell'uomo di massa ,schiavo dei suoi miti e dei suoi riti .Ma a questa nozione di cultura si può opporre anche una controcultura che assume i propri limiti come elemento di sfida,ricerca di una nuova dimensione umana.

Ecco allora i gruppi di emarginati,i drop aut ,le società underground ,i discriminati del sesso o del potere,del censo o della fortuna.Una controcultura di tal fatta assume orgogliosamente un linguaggio dissociato,pulsioni e desideri frustrati e in ogni caso non disciplinati.Rifiuta il potere e l'integrazione:di tale controcultura sono oggi rappresentanti gli assenteisti ,gli autoriduttori,gli indiani metropolitani,i renitenti alla leva...e via via,sino alle manifestazioni estreme del rifiuto del consenso,i mistici della P.38,i terroristi,i senza casa e senza patria. Potremmo anzi dire che questo concetto di controcultura nasce e si manifesta sino alle sue forme estreme ed aberranti proprio perché la società borghese ha proposto con insistenza il modello selettivo della cultura come competenza tecnica,sapere volto alla conquista del potere,distintivo di classe.
I due concetti sono vittima entrambi della loro radicalità:sono entrambi ideologici.Ideologico l'atteggiamento dell'uomo "coltivato" che non riconosce la fecondità e la verità delle culture emarginate,ideologico l'atteggiamento dell'emarginato che confonde Potere repressivo con potere tout court e rinuncia al compito di aver potere sulla realtà per poterla trasformare,disconoscendo il ruolo che ha la conoscenza nei confronti del potere da esercitare sulle cose.Tipica manifestazione di controcultura acritica è l'affermazione ,che circola negli ambienti della contestazione studentesca,che lo studio vada rifiutato perché la scienza è funzionale all'espansione del potere (o del capitale o della società borghese).
Là dove il potere può oggi fare almeno benissimo dell'università (mantenendola come come area di parcheggio o sacca di contenimento),proprio perché non tutta la conoscenza è funzionale ai propri fini:ed esistono forme di conoscenza critica che invece mettono in questione l'esercizio repressivo del potere ,la società del profitto,l'applicazione della tecnica (e della scienza) a fini di sfruttamento.

Cultura 3. E' la nozione antropologica .E' l'insieme delle istituzioni ,dei miti,dei riti,delle leggi,delle credenze,dei comportamenti quotidiani codificati,dei sistemi di valori e delle tecniche materiali elaborate da un gruppo umano.Rispetto alle due nozioni precedenti ha un carattere apparentemente neutro:infatti chi parla di cultura nei primi due sensi vi associa sempre e comunque una connotazione positiva;chi ne parla invece nel senso antropologico non deve necessariamente approvare un dato modello culturale per poterlo descrivere.Ne riconosce semplicemente l'esistenza,e il fatto che che esso si autosostenga,ovvero sia capace di autoriproduzione. Altra caratteristica della cultura in senso antropologico è il fatto che essa ,per funzionare,non deve essere necessariamente esplicita :un gruppo può vivere il proprio modello di cultura senza saperlo.La cultura in tal senso diventa esplicita solo in due casi:o di fronte a una analisi critica che ne metta in luce il funzionamento,o di fronte all'insorgenza (dal proprio interno o al proprio esterno) di un modello concorrenziale.In un certo senso anche l'analisi critica può svilupparsi solo in riferimento a un modello alternativo che funzioni come riferimento metalinguistico.Le culture che non hanno esperienze traumatiche di culture diverse non riconoscono se stesse come una cultura ,ma come il modello di umanità tout court.Gli altri sono i "barbari" ,ovvero la non cultura.E' solo quando i barbari si insinuano nel corpo stesso della cultura in questione che essa impara a riconoscere diversi modelli d'organizzazione culturale e a definire se stessa nel momento in cui definisce la cultura altrui.

In questo contesto [NDR è il caso di definire così questo ambito di significato del lemma cultura,per essere in tema ..."culturale"] non ci sono contro culture :ci sono altri modelli culturali .[NDR A me sembra che siano "livelli" di significato e d'interpretazione che in pratica si possono trovare nella stessa realtà :la persona colta che però nelle decisioni riguardanti i grandi eventi della vita ,comprese le relazioni umane,incluse quelle con l'altro sesso e con lo stesso sesso,deve agire e giudicare secondo quei parametri e non secondo quelli delle altre definizioni di cultura ;però contemporaneamente ,non può ,almeno esplicitamente,applicare quei parametri del suo modello culturale dove la società in cui è nata la pone,a quelli della cultura "umanistica" ,perché sembrerebbe arretrata: può e può succedere che ci sia un preferenza ,della persona o di chi la forma,la istruisce, per certe opere ,certi contenuti e certi modi di trattarli ,ma la persona non può dire che non sono arte o non sono belle lettere sol perché in pratica non può applicarli alle sue scelte ,anche fugaci,temporanee,effimere,per sommare esperienza al suo vivere .E questa è la relatività dello studio,al di là del potere sugli altri nel senso di persone che sono attorno alla persona,persone altre da sé ,del potere sociale o politico :è inapplicabile anche nelle scelte individuali o teoricamente condivise con chi (i vari "chi" della vita) si dovrebbe avere affinità.Probabilmente perché il modello culturale si pone come insieme di istruzioni,obblighi pratici ,la "cultura umanistica" non molto. Tutte queste espressioni della "cultura",in ogni caso, dall'interno si possono mettere poco in discussione].

Al massimo si sente come controcultura un modello alternativo che la cultura dominante non riesce ad assorbire.
Un fenomeno del genere è accaduto nella Roma imperiale di fronte alla penetrazione del cristianesimo.Il cristianesimo costituiva un modello altro rispetto al modello romano e pagano.Ma a lungo è stato sentito come deviazione insopportabile.Bisogna attendere qualche secolo perché le due culture si riconoscano entrambe a vicenda e in qualche misura possano coesistere _poi accade naturalmente che il modello cristiano assorba quello pagano e vinca :le ragioni per cui un modello prevale sono infinite e non è qui il caso di analizzarle ;diciamo che non esiste una metaregola per definire le culture vincenti;come vedremo più avanti,esiste al massimo una regola per definire le culture perdenti,ovvero incapaci di autoperpetuarsi_. [...] '

Umberto Eco ,Esiste la controcultura?,da Civiltà delle macchine,gennaio 1977,in Sette anni di desiderio,3ed^,2004. Con osservazioni tra parentesi quadre mie ,con l'abbreviazione N.D.R.,Nota della redattrice,Marianna Bonina

domenica

Dido,Queen of Carthage ,dramma in versi di Christopher Marlowe

" Act One.

Scene One.

Here the curtains draw;there is discovered JUPITERdandlingGANYMEDEupon his knee,and MERCURY lying asleep.

JUPITER: Come, gentle Ganymede,and play with me.
I love thee well,say Juno what she will.

GANYMEDE: I am much better for your worthless love,
That will not shield me from her shrewish blows!
Today,whenas I fill'd into your cups,
And held the cloth of pleasence whiles you drank,
She reach'd me such a rap for that I spill'd,
As made the blood run down about mine ears.

JUPITER: What,dares she strike the darling of my
thoughts?
By Saturn's soul ,and this earth-threatening hair,
That,shaken thrice,makes nature's buildings quake,
I vow ,if she but once frown thee more ,
To hang her,meteor like,'twixt heaven and earth,
And bind her,hand and foot,with golden cords,
As once I did for harming Hercules! [...]'

Christofer Marlowe,The complete plays,edited and introducted by J.B.Steane,Harmondsworth,Middlesex,England ,2^ed.1972

Più che solidarietà between lovers ,solidarietà di genere ...
Marianna Bonina





sabato

Nota 1.Postproduzione da quale produzione di cultura cos' è la controcultura.

La postproduzione come percorso individuale o di più persone attraverso contenuti messi in una sequenza casuale.La controcultura come decisione di dare un tema alla scelta della produzione culturale da valorizzare per un fine.


In Max Weber ,invece,si trova il concetto di capitalismo non alla base del consumismo,ma alla base dell'impulso etico ,collegato a differenti culture religiose nell'Europa dell'inizio del XXI secolo , a intendere il lavoro solo come modo per procurarsi da vivere ,ragione di vita o meccanismo del quale l'uomo è solo un ingranaggio ,che può produrre eccedenze da tesaurizzare o meno ,e le ragioni ,i mezzi e le resistenze che il capitalismo ,inteso soprattutto come produzione di eccedenze, da tesaurizzare o meno,e le ragioni ,i mezzi e le resistenze che il capitalismo ha incontrato nel suo instaurarsi.


Cito l'opera di Umberto Eco a proposito della controcultura:

' ESISTE LA CONTROCULTURA?

"Controcultura " è un termine inflazionato:come Resistenza o Territorio.Sono quei termini che ,a pronunciarli,si fa sempre una bella figura.Nessuno è contro la Resistenza ,nessuno sostiene che non si debbano studiare i problemi del territorio,nessuno si azzarda ormai a dire che le manifestazioni di controcultura siano un fenomeno negativo .

Come sempre ,in questi casi ,bisogna rifondere il concetto attraverso una indagine lessicale :e non solo badando a ciò che dicono i dizionari ,ma anche agli usi quotidiani .

Se "controcultura" è termine inflazionato dovremo ammettere che ciò accade perché altrettanto inflazionato è il suo antonimo:"cultura",almeno una intende una accezione del tutto diversa da quella degli altri due.

E dunque per definire i fenomeni di controcultura occorre definire cosa intendiamo per cultura.
Altrimenti il discorso è bloccato sin dall'inizio.


La nozione di cultura

E' ovvio che se per cultura si volesse indicare il possesso di un patrimonio di sapere ,per controcultura non si potrebbero intendere che due cose :o la mancanza di tale possesso o il possesso di un sapere altro .
Ma nel primo caso avremmo l'ignoranza pura e semplice ,nel secondo una seconda forma di cultura :Galileo possedeva un sapere altro rispetto a quello della fisica della tarda scolastica ;possiamo parlare di controcultura a proposito di Galileo senza elaborare una metafora di battaglia?Quando oggi si parla di controcultura si allude ovviamente a culture di classe ,a cultura giovanile in quanto opposta alla cultura " accademica ",a manifestazioni pratiche di gruppi emarginati che si oppongono alle asserzioni teoriche dei gruppi dominanti,a culture etiche ,subalterne e così via .Una gamma troppo vasta di manifestazioni per potere ricevere una definizione unica senza che si debba mettere in questione la nozione di "cultura"
quale circola nel nostro ambiente culturale (appunto).Ovvero mettere in questione gli usi che si fanno della parola "cultura".O ancora,mettere in luce la polivocità del termine "cultura"[...].

Esempio tipico è il gioco :esso può avere una caratteristica di competitività (ma sfugge a questa definizione il gioco delle bambine con le bambole [NDR Secondo me c'è competitività anche in un gioco di interazione e personificazione di ruoli come questo] ),di dualità(ma ne rimane escluso il solitario a carte ),di esercizio fisico (e ne rimangono fuori gli scacchi),di disinteresse (e vi rimane esclusa la roulette),di dipendenza da regole (ma non vi rientra il caracollare beato di un bambino su di un prato).
[...].

Credo che a questo punto gli usi del linguaggio quotidiano (e la loro critica) siano una spia migliore che le discussioni scientifiche .
Esaminiamo pertanto le definizioni di alcuni dizionari di uso corrente.

Garzanti .Cultura:"Qualità di chi è colto;l'insieme delle nozioni,organicamente apprese,che qualcuno possiede(...) l'insieme della tradizione e del sapere scientifico ,letterario e artistico di un popolo o dell'umanità intera(...) (etnologia)civiltà;anche l'insieme dei manufatti propri di quella civiltà ".

Zingarelli .Cultura:"Complesso di cognizioni ,tradizioni ,procedimenti tecnici ,tipi di comportamento e simili,trasmessi e usati sistematicamente ,caratteristici di un dato gruppo sociale,o di un popolo ,o di un gruppo di popoli ,o dell'intera umanità (...) sinonimo:Civiltà (...) qualità di chi è colto (...) insieme dei manufatti e tecniche proprii di una particolare civiltà,anche scomparsa".

Devoto-Oli Cultura:"Sintesi armoniosa delle cognizioni di una persona ,con la sua sensibilità e le sue esperienze ;dottrina,istruzione (...) serie di cognizioni ed esperienze ,particolarmente chiare ed approfondite,in un determinato campo (...) il complesso delle acquisizioni spirituali di un ambiente determinato (...) ,il complesso delle manifestazioni della vita materiale,sociale e spirituale di un popolo,in relazione alle varie fasi di un processo evolutivo o ai diversi periodi storici ,o alle condizioni ambientali;cultura materiale ,la civiltà studiata attraverso le sue realizzazioni tecniche e sociali".

Ciò che colpisce in queste definizioni non è la varietà di accezioni contemplata [...]. '

Umberto Eco "Esiste una controcultura?"da Civiltà delle macchine,gennaio 1977,in parte V "Potere e contropoteri" in Sette anni di desiderio,3^ed tascabile ,Milano 2004


Marianna Bonina

venerdì

Libertà nel partorire


Al di là del fatto che un articolo che ho recentemente letto sul "partorire senza violenza",come ha sostenuto il ginecologo Leboyer, è un po' vago ,anche un po'buonista,il concetto è condivisibile.La flebo la applicano ,credo su precedenti accordi,anche alle donne che non chiedono l'epidurale ,perché vengono immessi in circolo contemporaneamente ossitocina,blandi analgesici e sostanze fisiologiche .Il problema che anche gli anestesisti che si formano ora sono convinti dell'utilizzo di sostanze artificiali in qualsiasi caso,e seguono gli ordini del ginecologo come se non fossero autorizzati ad esercitare autonomamente.Il parere e il volere della donna viene sentito solo se riesce ad incutere loro un minimo di soggezione.In ogni caso spesso ormai durante il travaglio viene concesso di passeggiare in un corridoio o di stare in varie posizioni dentro una sala ,il problema è la fase espulsiva perché necessariamente "devono"toccare e prendere loro per primi il neonato,ed è un problema fare capire che non devono nè toccare la testa del nascituro incanalato durante la fase espulsiva del parto nè mettere le dita sotto le ascelle del neonato durante l'emersione delle spalle né tirarlo per la testa,ma che semmai dev'essere la donna a potersi mettere in una posizione e apprendere delle tecniche che le permettano eventualmente di modificare la posizione del nascituro quando già si intravede dalla vagina.La posizione su una sedia a tre quarti ,quando non è completamente sdraiata,litotomica,è da rifiutare ,perché la donna viene bloccata e prima di riuscire a muoversi bruscamente o a fare resistenza passiva chi assiste imponendosi riesce a mettere mani o strumenti nella vagina ,quindi bisogna informarsi per tempo e fare mettere per iscritto nel piano del parto che la donna non dovrà cambiare posizione al momento finale del parto,ma che potrà rimanere accovacciata o comunque in una posizione che non permetta di medicalizzare il parto.In varie strutture le ginecologhe e i ginecologi e le ostetriche usano il trucchetto di non fare vedere la sala parto alla donna fino a pochi giorni prima del parto e solo se la donna si ripresenta per ulteriori invasivi controlli prima della data prevista "obbligatoriamente" al giorno esatto.E' bene chiedere alcuni mesi prima di vedere la sala parto,le attrezzature,gli arredi presenti, e farsi spiegare se effettivamente la "libertà" di movimento concessa riguarda anche la fase espulsiva del parto .Marianna Bonina

mercoledì

Probabilmente hanno i paraocchi dovunque.

Che la donna del Senegal che a periodi si trovava in Italia avesse il ginecologo in Senegal faceva constatare che , rivolgendosi a persone del contesto che si dovrebbe conoscere meglio, i modi sono quelli che ci sia aspettano ,quindi chiunque,nel mondo,sceglie così.Però...le questioni sono le stesse ,o,se si presentano le stesse questioni ,le risposte sono le stesse ,e soprattutto le domande sono le stesse.Quindi ,che il ginecologo indaghi se la paziente è sposata o che chieda meno diplomaticamente ma più da fisiologo altro,effettivamente fa la differenza? Il punto centrale non sarebbe chiedere cosa chiede la paziente e non chiedere niente né del suo stato civile (o della sua vita privata)? Perché per essere "moderni" ora censiscono anche i conviventi anche se allo Stato non chiedono particolari vantaggi,ma i vantaggi già previsti per tutte le persone che per sentimenti o per motivi pratici e di mentalità vivono per conto proprio ma con altre persone che testimonino ,per l'appunto,di come si comportano anche vivendo fuori dal contesto familiare d'origine e fuori da un contesto familiare formato "liberamente" (cioè per uscirsene da quello familiare ,se c'è un minimo di autonomia progettuale e decisionale ,oppure per passare a qualcuno che controlli la vita da maggiorenne della persona in modo più ...intimo,della famiglia d'origine) . Dovunque ,comunque,la categoria ha orizzonti limitati.Di contraccezione ,e prevenzione delle malattie trasmissibili col sesso ,ne sanno poco e danno dei consigli allarmanti ,tipo che il profilattico ha quasi lo stesso indice (di inefficacia) di Pearl del coito interrotto. Di metodi naturali contraccettivi utilizzando le tecnologie che analizzano l'ormone nelle urine ne sanno poco,infatti ci sono pareri dal "con un ciclo regolare si possono usare"( e allora che utilità ha la tecnologia) a "non consiglierei metodi che si basano sull'esame del muco ,la temperatura ecc." se tecnologici ,ma in realtà i sistemi funzionano con le analisi ,più o meno elaborate statisticamente o ripetute empiricamente, delle urine... Di contraccezione ne parlano ,se ne parlano ,solo se la donna fa sapere di avere una relazione ufficiale,ultima giustificazione: in tanti si rivolgono a loro per il problema opposto,quindi "devono" sapere anche se la donna ha un legame ,perché parrebbe che una donna non è libera eventualmente di programmare ,o vivere ,una maternità senza alcun impegno sentimentale .Tutto è da spiegare ,tutto è da rendere conto,però...garantiscono che quello che si dice in quella sede non esce.Soprattutto se come ancora avviene ,vanno dal ginecologo ragazze o donne che si fanno fare "il certificato di verginità".E' una funzione sciamanica aggiunta alla figura professionale e tradizionalmente ciò avviene in Italia. Per non parlare della palese ignoranza dell'epidemiologia delle malattie sessualmente trasmissibili,che sono sessualmente trasmissibili ,ma controllano solo le donne.E non per la loro specializzazione,ma perché concettualmente se le donne hanno rapporti allora tutti possono guardare là dentro.La donna non può rifiutarsi di fare soddisfare anche la curiosità dello o della specialista. Invece dovrebbe.Per sapere che recentissimamente è uscito il vaccino per il papilloma virus anche per la popolazione maschile e della stessa età della popolazione femminile censita qualche hanno fa con la scusa del vaccino gratuito ,che anche gli specialisti delle varie regioni hanno deciso se diffondere o no,tanto è univoco il parere a tal proposito.Quanto ai controlli per il sesso maschile ,vaghezza.Esiste un'analisi del sangue per stabilire la presenza del virus del papilloma nell'organismo umano ,l'HPV ,ma non è diagnostica.Neanche il pap test è diagnostico.Almeno mettendo in discussione le certezze della categoria si arriva a delle ammissioni. Marianna Bonina

martedì

L'abbigliamento e la consapevolezza

Finalmente dopo lunga ricerca nel pensiero ,trovo per caso ,poggiato in orizzontale sulle pagine e sul lato lungo e stretto opposto al dorso "Sette anni di desiderio", sfuggito alla censura nonostante una smorfia di disappunto alla presenza del desiderio evocato persino da un saggio, Umberto Eco.Che rivela l'attrazione dell'oggetto -abito .Quasi una filosofia del design di un capo basic ,secondo le riviste di moda prêt-à-porter.
Una raccolta di articoli per periodici e quotidiani tra gli anni '70 e l'inizio degli anni '80.
Marianna Bonina

'IL PENSIERO LOMBARE .[...]Ho portato blue-jeans sin da quando se ne portavano pochissimi e comunque solo in vacanza.Li trovavo e li trovo molto comodi specie in viaggio perché non ci sono problemi di piega,strappi,macchie.Oggi si portano anche per bellezza ,ma sono prima di tutto molto utili .Solo che da parecchi anni avevo dovuto rinunciare a questo piacere ,perché ero ingrassato .E' vero che a cercar bene si trova la misura extra large (da Macy's a New York trovate blue jeans anche per Oliver Hardy) ma sono ,oltre che di vita ,di gamba larga ,si può anche portarli ma non è un bel vedere.
Recentemente,riducendo gli alcolici,ho perso quel numero di chili sufficiente per riprovare un blue-jean quasi normale.Ho passato il calvario descritto da [Luca] Goldoni,con la ragazza del negozio che diceva "stringa ,vedrà che poi si adattano" e sono partito ,senza dover tirare indietro la pancia (non scendo a compromessi del genere).Tuttavia assaporavo dopo lungo tempo un pantalone che,anziché serrarsi alla vita,si appoggiava alle anche ,dato che è proprio del blue-jean far pressione sulla regione lombo-sacrale e sostenersi non per sospensione ma per aderenza.
La sensazione era ,a distanza di tempo ,nuova.Non facevano male,ma facevano sentire la loro presenza.Per elastica che fosse,avvertivo intorno alla seconda metà del mio corpo una armatura.
Non potevo ,volendo,volgere o dimenare il ventre dentro i pantaloni,ma dovevo semmai volgerlo o dimenarlo insieme ai pantaloni .Il che suddivide per così dire il proprio corpo in due zone indipendenti,una affrancata dagli abiti ,sopra la cintola,e l'altra che si identifica organicamente con l'abito ,immediatamente da sotto la cintola sino ai malleoli.Ho scoperto che i miei movimenti,il modo di camminare,di voltarmi,di sedermi,di affrettare il passo ,erano diversi.Non più difficili, o più facili,ma sicuramente diversi.
Di conseguenza io vivevo sapendo di avere i jeans ,mentre di solito si vive dimenticando di avere mutande o pantaloni.Io vivevo per i miei blue-jeans,e di conseguenza adottavo il portamento esteriore di uno che porta i jeans.In ogni caso adottavo un contegno.E' curioso che l'indumento per tradizione più informale e antietichettale sia quello che più impone un'etichetta.Di solito sono sguaiato,mi seggo come viene,mi abbandono dove mi piace senza pretese di eleganza;i blue-jeans mi controllavano questi gesti ,mi facevano più educato e maturo.Ne ho ragionato a lungo,specie con consulenti del sesso opposto.Dalle quali ho appreso ciò che per altro avevo già sospettato,che per le donne esperienze del genere sono consuete perché tutti i loro indumenti sono sempre stati concepiti per conferire un portamento:tacchi alti,guêpières,reggiseni a stecca,reggicalze,magliette strette strette.
Ho pensato allora quanto nella storia della civiltà l'abito come armatura abbia influito sul contegno e di conseguenza sulla moralità esteriore. Il borghese vittoriano era rigido e compassato a causa dei colletti duri,il gentiluomo ottocentesco era determinato nel suo rigore da redingotes attillate ,stivaletti,cilindri che non permettevano bruschi movimenti della testa.[...]
Un indumento che comprime i testicoli fa pensare in modo diverso;le donne durante i loro periodi mestruali,i sofferenti di orchite,emorroidi,uretriti,prostatiti e simili sanno quanto le compressioni o le interferenze alla zona ileo sacrale incidano sull'umore e sull'agilità mentale.' Umberto Eco ,Il pensiero lombare,Corriere della sera ,12 agosto 1976 ,in Sette anni di desiderio,3^ed.tascabili 2004,Milano

domenica

Copiavano?

Ascoltavo Così fan tutte di Mozart e ho sentito che le armonie erano molto rossiniane ,come se Rossini ,soprattutto nel Barbiere di Siviglia si fosse ispirato alla vivacità di mozart in quell'opera .E ho avuto la stessa impressione quando Figaro ,nel Barbiere ,elenca tutti quelli che lo vogliono con una somiglianza impressionante con il "catalogo" delle conquiste sessuali,e forse sentimentali , del Don Giovanni di Mozart ,a sua volta ispirato dalle avventure del Casanova ,tradotte in italiano dal francese,mentre Mozart aveva il librettista che nello stesso periodo componeva le sue rime musicali in italiano ...Marianna Bonina

Lettura :spazi per leggere

http://www.openingthebook.com/library-design/planning/customer-flow/default.aspx Progettare uno spazio dedicato ad una delle attività apparentemente meno produttive (e attive) :leggere ! (In realtà il cervello elabora ,e anche il corpo,perché reagisce agli stimoli di quello che acquisisce il cervello mentre legge ,con brividi,sorrisi,movimenti ,anche immaginati. Una cosa che mi ha fatto impressione sui movimenti è che le persone che perdono la capacità di deambulare dimenticano i movimenti,c'era un articolo in inglese su un centro dove tramite delle rappresentazioni teatrali delle persone cercavano di fare ricordare i movimenti necessari a camminare a chi era in quelle condizioni ,come una fisioterapia ma credendo di più nella sua efficacia...).Marianna Bonina

Biblioteca virtuale: Gallica (Biblioteca nazionale di Francia)

So che sfogliare i libri in edizioni antiche dà tutt'altra sensazione tattile ,un po' come la pesatura dei tasti di un pianoforte e di una "pianola" cioè tastiera elettrica (tastiera che nel pianoforte è contenuta ,maschile che ha anche del femminile perché se no non è umano) ...però è comunque un modo per potere vedere un'edizione di editori scomparsi (tre editori che avevano anche una libreria e probabilmente una tipografi per stampare i libri che decidevano di pubblicare ). Marianna Bonina

Fischio come richiamo a cui la donna deve rispondere (come un cane)

Con un fischio insistente pensano di avere preso quelle che gli altri chissà perché non sono stati così astuti da acchiappare .E le donne devono dire di sì.Dopo semmai gli uomini si presentano direttamente ai proprietari,le famiglie ,e si mettono d'accordo che quella donna è impegnata con l'uomo che ha fatto l'accordo.La donna se effettivamente è d'accordo,se si sente impegnata ,per quali gesti,per avere condiviso quale intimità,anche un diverbio,e che significato,che importanza dà a quell'atteggiamento di "confidenza" nel senso di "intimità",non ha importanza.Dal momento dell'accordo,del coinvolgimento della famiglia, voluto o non voluto dalla donna, in poi, la donna deve chiedere il permesso per uscire anche a l'uomo con cui è "impegnata" come un oggetto "impegnato" ,dato in pegno a qualcuno in attesa che con un qualcosa in cambio ,una volta oggetti o altro detti esplicitamente "dote",sia "disimpegnata" ma non nel senso di "libera" da relazioni ma con contratto "liberamente" firmato ,di proprietà del marito.Che è stato così abile da prendersela.Con un fischio. Marianna Bonina

Libertà nel vivere i sentimenti ,cioè le relazioni ? Ma di che cosa state parlando ?! Scherzate ?

Primavera 2011. A proposito del matrimonio tra William Windsor e Kate Middleton.

Vi rendete conto che in un'epoca in cui il matrimonio è ,o dovrebbe essere ,solo una delle possibili scelte per stare con una persona ,per quanto tempo si desidera ,poiché dall'Illuminismo in poi dovrebbe essere stato accettato che non è il Fato che decide delle persone e della loro libertà, dall'anglicana Gran Bretegna ,con a capo ,se non erro, della già nominata Chiesa Anglicana, la Regina Elisabetta Windsor , propinano all'Italia un matrimonio,e con tanto di velo sulla testa della sposa? Marianna Bonina

sabato

FAMIGLIA E GARANZIA,O VERSIONE, RICHIESTA di Marianna Bonina .A volte penso che la struttura familiare così come la danno per scontata molte persone ancora ,anche perché non riescono ad immaginarla senza di loro nelle loro famiglie ,vedi per esempio certi uomini che considerano inverosimile una famiglia senza padre-marito a cui chiedere il permesso per tutto o certe donne che considerano indispensabile il loro ruolo standard di madri-mogli a cui chiedere il permesso anche per strapparsi un pelo e che devono rendere conto di tutto e non decidere niente da mogli ,sia solamente un modo per fare cadere nella rete più persone in una volta:perché convinto quello che ancora molti considerano corrispondere al capofamiglia (anche se ormai è un ruolo collegato a chi ha il maggiore peso economico in una comunione di beni o in una dichiarazione dei redditi comune per tutti i membri aggregati a un nucleo e può essere sia uomo che donna) allora nessuno deve replicare e così tutti sbagliano.Se non c'è una coppia a creare o fare da riferimento alla famiglia allora ,e non sempre,perché come premesso a varia gente sembra una negazione della loro stessa esistenza o presenza nella cosiddetta famiglia,la donna ha la libertà,con perenni interferenze e pressioni verificate o da verificare,come spade di Damocle,di fare sbagliare tutti,perché le persone cercheranno la donna,per fornire versioni dei fatti ,opinioni,rendere conto, per fare cadere il resto della famiglia nelle trappole dei furbi. Marianna Bonina

venerdì

Controllano tutto (nei comportamenti intimi).

Questo articolo sul divieto anche dei rapporti orali (e lo critico non per una questione di preferenza ma perché già sono un concetto di ripiego nella categoria dei rapporti sessuali ,poi vietano anche questi e raccolgono dati e fanno statistiche anche su questi...) potrebbe essere un buon motivo per "disabbonarmi" da quel quotidiano ,per parafrasare una conoscente che diceva "La prossima volta mi sfidanzerò e conoscerò questi ragazzi". Il moralismo nel trattare questi temi da parte dei mass media è impressionante. L'educazione sessuale dovrebbe essere impartita anche tramite la reperibilità di testi aggiornati ,anche in formato digitale .Non si deve elargire l'educazione sessuale in cambio del controllo dei comportamenti dei minorenni e dei giovani.L'educazione sessuale dev'essere come tutte le altre materie che si apprendono ,senza la condizione di dire cosa se ne fa. E i rapporti orali ,anche persone di generazioni differenti li conoscono ,quindi vuol dire che si usavano anche prima e non solo per evitare gravidanze indesiderate perché era difficile (o vietato anche dalle leggi precedenti ) acquistare preservativi o pillole contraccettive o perché se si veniva pescati con i contraccettivi negli ambienti che si frequentavano era come la prova di un reato ,ma si usavano e probabilmente si usano ,quel tipo di rapporti ,perché molte ragazze temono che anche senza dire niente qualche persona che le controlla possa accorgersi che la vagina se la sono fatta "allargare" (come se fosse così semplice accorgersene con l'osservazione della parte) ,e molti ragazzi temono di avere conseguenze se hanno rapporti con ragazze che non hanno avuto rapporti in precedenza ,perché temono che possano rimanere lesioni riscontrabili e possano passare guai (ovviamente pensano a loro stessi ,perché le ragazze ,se è stabilito per loro che non debbano potere usare il loro corpo non rischiano assolutamente guai).Dovrebbe aumentare la padronanza di sé di ragazze e ragazzi ,ma nel senso della consapevolezza di potere fare quello che vogliono in ambito sessuale senza dovere temere conseguenze .Marianna Bonina

sabato

Libertà interpretata come il negativo del libero arbitrio

Da una conversazione sulla libertà che è virata sul libero arbitrio.Su un 'accezione del libero arbitrio. Queste sono le mie opinioni:

Sono gli altri che usano noi quando considerano in risposta all'espressione della nostra libertà ,il libero arbitrio in negativo.

Il libero arbitrio di per sé è positivo.E' secondo la morale cristiana che si tratta di una scelta tra il bene e il male.Da un punto di vista legale una sorta di libero arbitrio è l'obiezione di coscienza,oggi utilizzata molto per negare il diritto all'aborto,il diritto alla pillola deel giorno dopo e non osso aggiungere il diritto alla contraccezione,ma il realtà il lato positivo di questo tipo di libero arbitrio è proprio nel fare ciò che la cosiddetta "coscienza" dice: assecondare il volere di un'altra persona quando si eseerrcita un potere nei suoi confronti ,anche contro le proprie convinzioni ,come nel caso di fare abortire una donna anche se si è contrari all'aborto per principio,non praticare l'episiotomia durante un parto perché la donna non vuole anche se la routine dell'ospedale è quella dell segno chirurgico e colleghi e direttori possono creare problemi anche a livello legale ,ma la legge contemporaneamente tutela la libertà di rispettare la volontà di un'altra persona che chiede un esercizio delle competenze e della professionalità di un'altra persona anche se gli altri professionisti tentano di impedirlo valutando zero la volontà di autodeterminazione sia della partoriente ,ad esempio, e la libertà di esercizio della professione per la libertà di autodeterminazione della paziente del/della ginecologo/a o ostetrica.

E' un insieme di esempi complessi,in parte include le conseguenze delle proprie scelte che ricadono solo su se stessi/se stesse ma che possono anche non essere conseguenze negative.

Il libero arbitrio è la libertà di scegliere al di là delle categorie di bene e male,e si può scegliere di favorire una scelta di un'altra persona ,anche se non si è d'accordo,e rischiando delle conseguenze (perché il risvolto della scelta dell'arbitrio se non corrisponde letteralmente in termini laici e giurisprudenziali al " male" può corrispondere a delle conseguenze che gli altri che potrebbero essere persone contro l'esercizio del libero arbitrio ,fanno subire a chi coadiuva le scelte altrui (a loro volta liberamente arbitrate).)

Si tratta di casi del libero arbitrio ,come lo sono quelli che ho esemplificato io.Ma di solito nel caso che riporti tu ,la persona che impone scelte ,convinzioni,abitudini,pensieri ,opinioni,intepretazioni,azioni,ammetterà molto difficilmente che si tratti del suo esercizio del libero arbitrio ,perché dirà di agire per valori incontestabili,perché "si usa così",perché le scelte hanno un solo significato,eccetera.

' Il "personalismo cristiano" ,con l'introduzione del concetto di 'peccato' ,assegna alla volontà una funzione distinta da quella della ragione ,rendendo l'uomo responsabile dei propri atti di fronte alla legge divina .La libertà,da incondizionata,viene delimitata ad una facoltà di scelta fra bene e male ,ossia 'libero arbitrio',in cui decisione volontaria ed esecuzione dipendono da un giudizio valutativo. ' (In Dizionario di filosofia e scienze umane,Carlo Signorelli Editore,edd.9^-10^,1997, p.135)

'Arbitrio,libero (liberum arbitrium indifferentiae) In filosofia,è la facoltà di compiere o di non compiere un determinato atto:volendi nolendique libertas(Boezio),libertà che è propria di tutti gli esseri razionali,sebbene non di tutti allo stesso grado,e che può volgersi indifferentemente in un senso o nel senso contrario ,secondo la volontà della persona che agisce.La nozione di libero arbitrio implica la possibilità da parte dell'uomo di sottrarsi ai condizionamenti di qualsiasi tipo,che possono influenzare il suo comportamento ,ma non determinarlo in modo assoluto in un senso o nell'altro .Su di essa si basa la nozione di responsabilità personale.(...) ' (Con modifiche da Opera citata,pag.23 )

Marianna Bonina

La strada di Balthus

Il quadro "La strada",di Balthus ,era su una parete laterale ,da osservare mentre si aspettava di entrare nella mensa per universitari,dopo i tornelli con hostess di guardia .Già l'idea che qualcuno stesse di guardia metteva di malumore che osservava il quadro,e vedendo la faccia contrariata l'hostess cercava di verificare se la gente fosse pagante o no,se sul diplay apparissero monete oppure no ,rendeva ancora più cupa l'atmosfera e più curiosa la reazione dell'hostess.
Da "Balthus",Vittorio Sgarbi, Art e Dossier,Dossier Art n°170,2001,Giunti,Firenze

martedì

Un assai poco romantico hamburger e mi chiedo :come l'Europa ha potuto lasciare una sorta di mondo a parte al suo interno,con persone che da un punto all'altro del mondo occidentale si ritrovano ad apprezzare come la norma o come il progresso l'hamburger (fidanzamenti obbligati a parte ,altrimenti non si esce ,altrimenti con tutti contemporaneamente e neanche uno e poi un altro e poi un altro neanche se ne parla) e persone che guardano con disapprovazione e senso di non appartenenza alla norma o all'emancipazione del pasto e della cultura veicolato da quel tipo di pasto.E ridendo della pasta come cosa che sembra implicito i (tipi) locali considerino la base di tutto.A me sembrano ormai cose così distanti e così per scherzo da non considerarle nemmeno battute e certezze che mi facciano minimamente cambiare d'umore.Ma perché un' Europa da altro livello di mondo nell'Europa? Per le dittature accentratrici ma che hanno lasciato capacità critica e un pasto unico al giorno.Non quel tipo di pasto.Monete inflazionate ,sfiducia nel senso dei costi delle materie alimentari,diffidenza anche nei confronti di abitudini che non sono proprio dei capricci.Non è un capriccio fare due o tre pasti al giorno.E guarda caso devono rinunciarci ,anche per convinzioni, probabilmente inculcate da più adulte persone, sul necessario o il non necessario per le donne ,per le ragazze ovviamente,non per l'altro sesso e genere.Marianna Bonina

lunedì

L'ANELLO
di Roberto Saviano
" La prima volta che portai una ragazza del Nord nel mio paese mi facevano male le mani.Andai a prenderla alla stazione.[...]Ma io quel giorno ero felice .Ero felice perché avevo trovato una persona da portare al matrimonio di un mio lontano cugino cui mi avevano obbligato ad andare.Mi cambiai in un attimo,e la feci attendere in una stanza a fianco alla mia.Ma chiusi la porta a chiave sperando non se ne accorgesse e coprendo il rumore della serratura con una finta tosse.La tenevo come una specie di essere da difendere sottochiave.Tutti in paese mentre andavamo in chiesa per il matrimonio guardavano questa ragazza ,sguaardi di sbieco,fatti per accalappiare ,per tentare di comunicare chiaramente che se non sei di nessuno,puoi divenire di chi ha deciso di averti.Sguardi che non vogliono sedurre,né tanto meno incuriosire,ma è come se volessero sfogarsi,saziandosi a guardare perché nessuno si farà avanti a chiederti conto dello sguardo.E allora si vogliono appagare come la mano sull'autobus che nascosta da sotto una giacca arrotolata sull'avambraccio sfiora un ginocchio o un polso e lo fa a volte in modo più invasivo di una manata vigorosa ed esplicita.Sguardi che le si attaccavano sulla pelle e la costringevano a guardare in alto o in basso ,a sfuggire con gli occhi e a sudare di più:come se la densità degli sguardi restringesse lo spazio e l'aria nella chiesa.Lei era territorio di nessuno e non lo sapeva e io non trovavo le parole per farle capire che era territorio.Riuscii a trascinarla nell'angolo di una cappella.E iniziai a guardare le mani di tutte le nonne e zie ,di tutte le madri e sorelle ,delle cugine e delle invitate.Dovevo trovare una fede.Presi così d'improvviso la mano di mia zia che si stupì di quello strano gesto di trasalimento d'affetto e feci per sfilarle l'anello.Ma era da così tanto tempo nel suo anulare che non veniva venire via.Non servì né la forza di trazione né l'acqua santa .Infine arrivò la saggezza di mia nonna che prese in bocca il dito e lubrificandolo con la saliva ,riuscì a levare l'anello senza sforzo.così con la fede stretta in mano ,corsi verso la cappella ,presi la mano della ragazza e gliela infilai.Lei prima si stranì,quasi si spaventò,poi iniziò a guardarmi con occhi di miele come se fosse stato un omaggio.Non aveva compreso niente.Le avevo messo addosso uno schermo.Ma anche questa volta non tentai di spiegare.Da allora lo faccio sempre,come se le persone a cui voglio più bene dovessero tutte essere schermate da un simbolo,un anello,che però solo in alcune parti del mondo continua ad essere uno schermo:prendere una mano e proteggerla con un gesto.[...]"

domenica

Le vicissitudini di Goldoni per dare valore alla propria opera

_ " La locandiera" venne rappresentata al teatro Sant'Angelo di Venezia il 26 dicembre 1752,quasi allo scadere dei cinque anni trascorsi dal Goldoni in qualità di poeta di compagnia di Guglielmo Medebach.Da dieci mesi _esattamente il 15 febbraio _Goldoni ha in tasca il contratto con cui si impegna ad assumere,a partire dal primo giorno di quaresima del 1753,il ruolo di poeta di compagnia al teatro di San Luca,di proprietà della nobile famiglia dei Vendramin,con l'obbligo di fornire otto commedie nuove all'anno dietro un compenso di seicento ducati:centocinquanta in più del precedente impegno con il Sant'Angelo. La rottura con il Medebach _con il teatro e la compagnia con i quali aveva realizzato la cosiddetta riforma e vissuto nel 1750-51 la straordinaria stagione delle commedie nuove _trova la sua causa non solo in un naturale ed inevitabile usurarsi dei rapporti dopo tanti anni di così assidua convivenza,ma anche in un paio di più precise e circostanziabili ragioni. All'origine, forse,vi è la delusione provata quando il Medebach gli aveva proibito di sfruttare editorialmente le proprie opere ,con il pretesto che quelle erano state scritte per la sua compagnia,e dunque gli appartenevano a tutti gli effetti .Era il 1751:Goldoni era uscito stanco,malato e bisognoso di danaro dal faticoso tour de force delle sedici commedie (il doppio di quelle previste dal contratto )per le quali _giova sottolinearlo_non aveva ricevuto un soldo in più del pattuito.Questo comportamento ingrato ed ottuso lo aveva profondamente ferito,ma egli aveva reagito secondo la sua indole pacifica e poco avvocatesca:<< dovevo ancora lavorare con lui parecchio tempo e non potevo ,o meglio non potevo ,trovarmi in causa con delle persone che avrei dovuto vedere di continuo ;amavo troppo la pace per sacrificarla all'interesse>> ((1) Nota dell' Editore :Vedere ' Mémoires ',parte II,capitolo XII,in 'Tutte le opere di Carlo Goldoni' a cura di Giuseppe Ortolani ,volume I,pagine 294-95).
Si accontentò pertanto del permesso di pubblicare per i tipi di Bettinelli non più di un volume all'anno,con il che il Medebach riteneva forse di aver legato a sé il Goldoni per la vita.Di fatto ,il Goldoni non farà che attendere la scadenza del suo impegno con il Sant'Angelo per correre a Firenze a trattare con il Paperini 'stampatore assai accreditato e gran galantuomo' ((2)Nota dell'Editore: Idem,in opera citata,p.318) ,l'edizione in dieci volumi delle proprie commedie.
Il Medebach e il Bettinelli ricorreranno ad amicizie influenti per far vietare l'introduzione dell'edizione straniera nel territorio della repubblica di San Marco,ma questo non impedirà ai cinquecento sottoscrittori veneziani dell'opera di ricevere puntualmente i volumi man mano che uscivano dai torchi:<< si era trovato sulle rive del Po un rifugio per depositarli :una compagnia di nobili veneziani si recava ai confini e li introduceva di contrabbando nella città di Venezia,dove venivano distribuiti sotto gli occhi di tutti;poiché il Governo non si occupava di una faccenda come questa ,più ridicola che interessante.>> ((3) Nota dell'Editore :Idem ,in opera citata ,p.319) _
Da Carlo Goldoni "Le baruffe chiozzotte-La locandiera" ,Fabbri Editori ,1995