mercoledì

Probabilmente hanno i paraocchi dovunque.

Che la donna del Senegal che a periodi si trovava in Italia avesse il ginecologo in Senegal faceva constatare che , rivolgendosi a persone del contesto che si dovrebbe conoscere meglio, i modi sono quelli che ci sia aspettano ,quindi chiunque,nel mondo,sceglie così.Però...le questioni sono le stesse ,o,se si presentano le stesse questioni ,le risposte sono le stesse ,e soprattutto le domande sono le stesse.Quindi ,che il ginecologo indaghi se la paziente è sposata o che chieda meno diplomaticamente ma più da fisiologo altro,effettivamente fa la differenza? Il punto centrale non sarebbe chiedere cosa chiede la paziente e non chiedere niente né del suo stato civile (o della sua vita privata)? Perché per essere "moderni" ora censiscono anche i conviventi anche se allo Stato non chiedono particolari vantaggi,ma i vantaggi già previsti per tutte le persone che per sentimenti o per motivi pratici e di mentalità vivono per conto proprio ma con altre persone che testimonino ,per l'appunto,di come si comportano anche vivendo fuori dal contesto familiare d'origine e fuori da un contesto familiare formato "liberamente" (cioè per uscirsene da quello familiare ,se c'è un minimo di autonomia progettuale e decisionale ,oppure per passare a qualcuno che controlli la vita da maggiorenne della persona in modo più ...intimo,della famiglia d'origine) . Dovunque ,comunque,la categoria ha orizzonti limitati.Di contraccezione ,e prevenzione delle malattie trasmissibili col sesso ,ne sanno poco e danno dei consigli allarmanti ,tipo che il profilattico ha quasi lo stesso indice (di inefficacia) di Pearl del coito interrotto. Di metodi naturali contraccettivi utilizzando le tecnologie che analizzano l'ormone nelle urine ne sanno poco,infatti ci sono pareri dal "con un ciclo regolare si possono usare"( e allora che utilità ha la tecnologia) a "non consiglierei metodi che si basano sull'esame del muco ,la temperatura ecc." se tecnologici ,ma in realtà i sistemi funzionano con le analisi ,più o meno elaborate statisticamente o ripetute empiricamente, delle urine... Di contraccezione ne parlano ,se ne parlano ,solo se la donna fa sapere di avere una relazione ufficiale,ultima giustificazione: in tanti si rivolgono a loro per il problema opposto,quindi "devono" sapere anche se la donna ha un legame ,perché parrebbe che una donna non è libera eventualmente di programmare ,o vivere ,una maternità senza alcun impegno sentimentale .Tutto è da spiegare ,tutto è da rendere conto,però...garantiscono che quello che si dice in quella sede non esce.Soprattutto se come ancora avviene ,vanno dal ginecologo ragazze o donne che si fanno fare "il certificato di verginità".E' una funzione sciamanica aggiunta alla figura professionale e tradizionalmente ciò avviene in Italia. Per non parlare della palese ignoranza dell'epidemiologia delle malattie sessualmente trasmissibili,che sono sessualmente trasmissibili ,ma controllano solo le donne.E non per la loro specializzazione,ma perché concettualmente se le donne hanno rapporti allora tutti possono guardare là dentro.La donna non può rifiutarsi di fare soddisfare anche la curiosità dello o della specialista. Invece dovrebbe.Per sapere che recentissimamente è uscito il vaccino per il papilloma virus anche per la popolazione maschile e della stessa età della popolazione femminile censita qualche hanno fa con la scusa del vaccino gratuito ,che anche gli specialisti delle varie regioni hanno deciso se diffondere o no,tanto è univoco il parere a tal proposito.Quanto ai controlli per il sesso maschile ,vaghezza.Esiste un'analisi del sangue per stabilire la presenza del virus del papilloma nell'organismo umano ,l'HPV ,ma non è diagnostica.Neanche il pap test è diagnostico.Almeno mettendo in discussione le certezze della categoria si arriva a delle ammissioni. Marianna Bonina

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