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giovedì

La visita propaganda esplicita

La visita a Bursa ,Turchia,è stata un viaggio di un paio d'ore dal lago salato di antica formazione geologica,tanto per andare al ristorante acquisito ,nella struttura e nella gestione,dal comune .
Un tragitto tra una delle porte della città,un giardino e poi una lunga strada con un sacco di gente, in parte in abiti desueti,quasi ottocenteschi ma con un gusto e uno stile che è contemporaneo nonostante la differenza in quanto coesistente con il presente ,in parte con abiti più simili a quelli che si utilizzano in altre zone del mondo.
L'attraversamento di una piazza con Atatürk  a cavallo e strada e un piccolo bagno turco e il ristorante  ,probabilmente una struttura pubblica nel passato,con pianta centrale e una serie di ambienti su una pianta rettangolare che si dipartono da un braccio su un lato del poligono della pianta principale.
Alla fine del pranzo si presenta un aiutante del comune,forse un aiutante consigliere o un giovane consigliere,con un uomo col viso butterato a fianco che gli faceva a guardia del corpo non in divisa,e varie giovani donne senza velo,truccate e in camicia e jeans ,nonostante i circa trentatré gradi di temperatura ,che probabilmente erano l'ufficio stampa e che però si vedeva che valevano quanto il cosiddetto due a bastoni nel gioco delle carte.
Fa un discorso in nome del comune e dice chiaramente che il comune ha un sindaco che fa parte del partito di Erdogan e che un socio dell'associazione che ha avuto l'approvazione del ridicolo progetto europeo che ha coinvolto vari giovani da vari paesi ha come amico di famiglia il primo ministro turco.
A quel punto cade il velo di Maia che ostruisce la verità secondo Nietzsche .