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venerdì

I tamponi o le coppette mestruali al di là dell'imene

Questa è una pagina di un sito di una ditta che commercializza un prodotto diverso dai tamponi ma che si inserisce nella vagina per raccogliere le mestruazioni: da notare 1) che consigliano di usare un sistema interno anche alle bambine con le mestruazioni all'inizio,2) che consigliano alle ragazzine stesse di informarsi e di conoscere il loro apparato sessuale tramite l'infermiera della scuola (presente anche nei college dove le ragazze o i ragazzi vanno ad imparare l'inglese d'estate e che anche a persone dall'estero può somministrare la pillola del giorno dopo o anche altri anticoncezionali, su richiesta),oppure di pensare alle lezioni di biologia (anche qua le ragazze e i ragazzi prendono i libri di biologia per avere qualche nozione di educazione sessuale), oppure di andare in biblioteca (per non pubblicizzare l'acquisto di libri, oltre che del "tampone" che è un bicchierino, ma in questo caso non è il punto). Ci sarebbe anche il bookcrossing sull'argomento ,ma non è elencato. E' interessante una nota antropologica: "se avete forti convinzioni sull'integrità dell'imene, non dovreste usare dispositivi interni perché potrebbe comunque modificarsi ,ma vedete la sezione dedicata". Nella sezione dedicata dicono che comunque nella vita si modifica facendo sport o altre attività ma sconsigliano l'uso di tamponi e dispositivi interni ribadendo che è se l'imene deve rimanere intero. Ma è interessante che fanno notare che si tratta di convinzioni delle persone e/o culturali: non è questione di quanto siano giovani le ragazzine per usare i tamponi o altro di interno,né di altri motivi. In qualsiasi parte del nostro Paese, si possono trovare a spot ("a macchia" per essere in tema) medici anche di base che dicono che non c'è motivo per non toccare l'imene, anche nelle ragazzine e da parte di loro stesse o nell'ambito di rapporti con coetanei presumibilmente se sono molto giovani, che quindi si possono usare tamponi da subito. E 'difficile però distinguere per le ragazzine o le ragazze quanto viene detto, o vietato implicitamente o esplicitamente, dal loro ambiente, dalle persone , per motivi culturali o per motivi scientifici. E quindi fanno quello che viene detto loro, sopratutto in questioni che da subito in vari ambienti, non vengono gestite da loro, pur essendo gestibili da loro stesse come il sesso (il loro sesso) e tutto ciò che vi ruota attorno, e si privano di tante possibilità. Un'occasione per l'autoeducazione sessuale: http://www.mooncup.co.uk/…/a…/just-started-menstruating.html

Tamponi

Durante un viaggio mi sono imbattuta in un negozio monomarca,con un uomo tra gli scaffali che controllava quello che prendevano le persone.Ho avuto la sorpresa ,non proprio gradevole,di scoprire in questi giorni ,che anche in piccole città italiane cominciano ad esserci questo tipo di controllori tra gli scaffali,anche affabili,anche di provenienze sociali differenti secondo le storie delle città,ma concettualmente non presenze che mettono a proprio agio le e i clienti.Le aziende dovrebbero riflettere su strategie meno invasive per proteggere i loro negozi o "punti vendita".
In quell'occasione era un negozio in un punto di grande passaggio di gente,ho provato i prodotti più economici,stile "Tampax" . Non ho apprezzato né gli uni né gli altri,mi è sembrato interessante trovare tracce della storia della ditta.
Boot's è un'azienda inglese che oggi produce e vende prodotti per la cura della persona e farmaceutici .Esiste dall'Ottocento ,creata da tale Jesse Boot a Nottingham,che aveva predisposizione per gli affari nonostante,per fare un'osservazione stereotipa,non fosse cresciuto in un contesto florido.Aprì un negozio meglio esposto e più ampio di quello di famiglia .Cominciò a vendere medicine a prezzo scontato ,minore del mercato,perché teneva in considerazione la povertà diffusa che lo circondava.Si sposò con Florence Rowe,abitante del'isola di Jersey,dove egli si trovava in vacanza con la madre.Florence era una donna in luce nel suo contesto e lo divenne di più a Nottingham (patria oltre che dei Boot,del famoso sceriffo medievale del Robin Hood divulgato successivamente dai cartoni animati Disney) , versata per gli affari e la filantropia .Erano innovativi anche i sistemi che tra l'Ottocento e il Novecento Boot introdusse per garantire la salute dei sui impiegati,tra i quali le escursioni al mare e in campagna.
La ditta ,oggi ,nel ricostruire la storia della ditta stessa,mostra una foto di Boot in Egitto ,su un cammello che regge con mani e piede calzato un bambino di una tribù del deserto,perché soffriva di artrosi e il medico gli aveva consigliato quel clima caldo ,in corrispondenza con i periodi di "esplorazione" e "protettorato" della monarchia inglese nel Mediterraneo e in Asia.
Gli vennero tributati dei riconoscimenti dalla monarchia e nel Ventinove (anno della crisi economica in Europa continentale) divenne Lord.
Florence Rowe ,avendo dall'infanzia esperienza del commercio nell'ambito dei libri (per evitare fantasiose allusioni:personalmente non ne ho né dell'uno né dell'altro tipo di commercio),si occupò degli acquisti nell'ambito della cosmetica,divenne "buyer" della ditta di Jesse Boot.
Alle impiegate donne venivano dati ogni anno delle pergamene con l'apprezzamento delle loro mansioni.Il loro benessere ,il loro "welfare" era un interesse prioritario e se ne occupava Florence Rowe ,in quella suddivisione dei compiti collegata ai ruoli di genere ,di molte piccole realtà economiche e non. Tra le foto del tour virtuale tra le memorie della ditta diventata marchio,una foto delle "donne della famiglia" in occasione di un ritrovo al quale ,è specificato,prendevano parte anche le impiegate e gli impiegati. Anche durante la Guerra,il Secondo conflitto mondiale ,come da didascalia di una foto scattata alla signora Rowe Boot in un corridoio di un teatro come spettatrice dai passatempi colti e "mondani" ,comuni in tutta Europa (Italia compresa )alle signore e signorine dalla media borghesia in poi di solito.
Nel 1917 ,Florence Rowe divenne Direttore della Società,dell'impresa Boot, "director of the company". Nel 1933,inaugurò il millesimo negozio in Scozia.
Un filmato d'epoca ,del 1931 ,mostra i membri femminili della famiglia in vacanza al mare ,eleganti e disinvolte ,anche se davanti al pubblico dei loro stessi familiari,come in altri contesti sociali europei le donne potevano solo sognare o addirittura era "impensabile" sognare di potere mostrarsi ed "essere".Donne in costume da bagno,con i capelli tagliati alla "maschietta",in completo corpetto pantalone- palazzo ,elegantemente scollate,che tolgono il cappellino di paglia dalla testa della bimba ,che non molto emancipata da l suo contesto al pari di tante bambine e bambini più o meno contemporanei,subisce gli scherzi delle più adulte ,che fanno le spiritose ,come invece in altri contesti coevi o successivi era (o è) concesso solo agli uomini.
La famiglia ,oltre a tramandarsi in linea maschile il titolo di Lord,continuò sulla stessa linea il commercio,introducendo negli anni '30 una riduzione dell'orario di lavoro per i lavoratori della fabbrica della società.
Carina la foto con la famiglia negli anni 2000 e una discendente in tenuta elegantemente inglese che spala la terra per un alberello (forse per la cellulosa dei prodotti che hanno ispirato all'autrice questa ricerca e traduzione e commento di diascalie ).Marianna Bonina

http://www.boots-uk.com/Boots_Heritage/Boots_Exhibition.aspx