venerdì

Controllano tutto (nei comportamenti intimi).

Questo articolo sul divieto anche dei rapporti orali (e lo critico non per una questione di preferenza ma perché già sono un concetto di ripiego nella categoria dei rapporti sessuali ,poi vietano anche questi e raccolgono dati e fanno statistiche anche su questi...) potrebbe essere un buon motivo per "disabbonarmi" da quel quotidiano ,per parafrasare una conoscente che diceva "La prossima volta mi sfidanzerò e conoscerò questi ragazzi". Il moralismo nel trattare questi temi da parte dei mass media è impressionante. L'educazione sessuale dovrebbe essere impartita anche tramite la reperibilità di testi aggiornati ,anche in formato digitale .Non si deve elargire l'educazione sessuale in cambio del controllo dei comportamenti dei minorenni e dei giovani.L'educazione sessuale dev'essere come tutte le altre materie che si apprendono ,senza la condizione di dire cosa se ne fa. E i rapporti orali ,anche persone di generazioni differenti li conoscono ,quindi vuol dire che si usavano anche prima e non solo per evitare gravidanze indesiderate perché era difficile (o vietato anche dalle leggi precedenti ) acquistare preservativi o pillole contraccettive o perché se si veniva pescati con i contraccettivi negli ambienti che si frequentavano era come la prova di un reato ,ma si usavano e probabilmente si usano ,quel tipo di rapporti ,perché molte ragazze temono che anche senza dire niente qualche persona che le controlla possa accorgersi che la vagina se la sono fatta "allargare" (come se fosse così semplice accorgersene con l'osservazione della parte) ,e molti ragazzi temono di avere conseguenze se hanno rapporti con ragazze che non hanno avuto rapporti in precedenza ,perché temono che possano rimanere lesioni riscontrabili e possano passare guai (ovviamente pensano a loro stessi ,perché le ragazze ,se è stabilito per loro che non debbano potere usare il loro corpo non rischiano assolutamente guai).Dovrebbe aumentare la padronanza di sé di ragazze e ragazzi ,ma nel senso della consapevolezza di potere fare quello che vogliono in ambito sessuale senza dovere temere conseguenze .Marianna Bonina

sabato

Libertà interpretata come il negativo del libero arbitrio

Da una conversazione sulla libertà che è virata sul libero arbitrio.Su un 'accezione del libero arbitrio. Queste sono le mie opinioni:

Sono gli altri che usano noi quando considerano in risposta all'espressione della nostra libertà ,il libero arbitrio in negativo.

Il libero arbitrio di per sé è positivo.E' secondo la morale cristiana che si tratta di una scelta tra il bene e il male.Da un punto di vista legale una sorta di libero arbitrio è l'obiezione di coscienza,oggi utilizzata molto per negare il diritto all'aborto,il diritto alla pillola deel giorno dopo e non osso aggiungere il diritto alla contraccezione,ma il realtà il lato positivo di questo tipo di libero arbitrio è proprio nel fare ciò che la cosiddetta "coscienza" dice: assecondare il volere di un'altra persona quando si eseerrcita un potere nei suoi confronti ,anche contro le proprie convinzioni ,come nel caso di fare abortire una donna anche se si è contrari all'aborto per principio,non praticare l'episiotomia durante un parto perché la donna non vuole anche se la routine dell'ospedale è quella dell segno chirurgico e colleghi e direttori possono creare problemi anche a livello legale ,ma la legge contemporaneamente tutela la libertà di rispettare la volontà di un'altra persona che chiede un esercizio delle competenze e della professionalità di un'altra persona anche se gli altri professionisti tentano di impedirlo valutando zero la volontà di autodeterminazione sia della partoriente ,ad esempio, e la libertà di esercizio della professione per la libertà di autodeterminazione della paziente del/della ginecologo/a o ostetrica.

E' un insieme di esempi complessi,in parte include le conseguenze delle proprie scelte che ricadono solo su se stessi/se stesse ma che possono anche non essere conseguenze negative.

Il libero arbitrio è la libertà di scegliere al di là delle categorie di bene e male,e si può scegliere di favorire una scelta di un'altra persona ,anche se non si è d'accordo,e rischiando delle conseguenze (perché il risvolto della scelta dell'arbitrio se non corrisponde letteralmente in termini laici e giurisprudenziali al " male" può corrispondere a delle conseguenze che gli altri che potrebbero essere persone contro l'esercizio del libero arbitrio ,fanno subire a chi coadiuva le scelte altrui (a loro volta liberamente arbitrate).)

Si tratta di casi del libero arbitrio ,come lo sono quelli che ho esemplificato io.Ma di solito nel caso che riporti tu ,la persona che impone scelte ,convinzioni,abitudini,pensieri ,opinioni,intepretazioni,azioni,ammetterà molto difficilmente che si tratti del suo esercizio del libero arbitrio ,perché dirà di agire per valori incontestabili,perché "si usa così",perché le scelte hanno un solo significato,eccetera.

' Il "personalismo cristiano" ,con l'introduzione del concetto di 'peccato' ,assegna alla volontà una funzione distinta da quella della ragione ,rendendo l'uomo responsabile dei propri atti di fronte alla legge divina .La libertà,da incondizionata,viene delimitata ad una facoltà di scelta fra bene e male ,ossia 'libero arbitrio',in cui decisione volontaria ed esecuzione dipendono da un giudizio valutativo. ' (In Dizionario di filosofia e scienze umane,Carlo Signorelli Editore,edd.9^-10^,1997, p.135)

'Arbitrio,libero (liberum arbitrium indifferentiae) In filosofia,è la facoltà di compiere o di non compiere un determinato atto:volendi nolendique libertas(Boezio),libertà che è propria di tutti gli esseri razionali,sebbene non di tutti allo stesso grado,e che può volgersi indifferentemente in un senso o nel senso contrario ,secondo la volontà della persona che agisce.La nozione di libero arbitrio implica la possibilità da parte dell'uomo di sottrarsi ai condizionamenti di qualsiasi tipo,che possono influenzare il suo comportamento ,ma non determinarlo in modo assoluto in un senso o nell'altro .Su di essa si basa la nozione di responsabilità personale.(...) ' (Con modifiche da Opera citata,pag.23 )

Marianna Bonina

La strada di Balthus

Il quadro "La strada",di Balthus ,era su una parete laterale ,da osservare mentre si aspettava di entrare nella mensa per universitari,dopo i tornelli con hostess di guardia .Già l'idea che qualcuno stesse di guardia metteva di malumore che osservava il quadro,e vedendo la faccia contrariata l'hostess cercava di verificare se la gente fosse pagante o no,se sul diplay apparissero monete oppure no ,rendeva ancora più cupa l'atmosfera e più curiosa la reazione dell'hostess.
Da "Balthus",Vittorio Sgarbi, Art e Dossier,Dossier Art n°170,2001,Giunti,Firenze

martedì

Un assai poco romantico hamburger e mi chiedo :come l'Europa ha potuto lasciare una sorta di mondo a parte al suo interno,con persone che da un punto all'altro del mondo occidentale si ritrovano ad apprezzare come la norma o come il progresso l'hamburger (fidanzamenti obbligati a parte ,altrimenti non si esce ,altrimenti con tutti contemporaneamente e neanche uno e poi un altro e poi un altro neanche se ne parla) e persone che guardano con disapprovazione e senso di non appartenenza alla norma o all'emancipazione del pasto e della cultura veicolato da quel tipo di pasto.E ridendo della pasta come cosa che sembra implicito i (tipi) locali considerino la base di tutto.A me sembrano ormai cose così distanti e così per scherzo da non considerarle nemmeno battute e certezze che mi facciano minimamente cambiare d'umore.Ma perché un' Europa da altro livello di mondo nell'Europa? Per le dittature accentratrici ma che hanno lasciato capacità critica e un pasto unico al giorno.Non quel tipo di pasto.Monete inflazionate ,sfiducia nel senso dei costi delle materie alimentari,diffidenza anche nei confronti di abitudini che non sono proprio dei capricci.Non è un capriccio fare due o tre pasti al giorno.E guarda caso devono rinunciarci ,anche per convinzioni, probabilmente inculcate da più adulte persone, sul necessario o il non necessario per le donne ,per le ragazze ovviamente,non per l'altro sesso e genere.Marianna Bonina

lunedì

L'ANELLO
di Roberto Saviano
" La prima volta che portai una ragazza del Nord nel mio paese mi facevano male le mani.Andai a prenderla alla stazione.[...]Ma io quel giorno ero felice .Ero felice perché avevo trovato una persona da portare al matrimonio di un mio lontano cugino cui mi avevano obbligato ad andare.Mi cambiai in un attimo,e la feci attendere in una stanza a fianco alla mia.Ma chiusi la porta a chiave sperando non se ne accorgesse e coprendo il rumore della serratura con una finta tosse.La tenevo come una specie di essere da difendere sottochiave.Tutti in paese mentre andavamo in chiesa per il matrimonio guardavano questa ragazza ,sguaardi di sbieco,fatti per accalappiare ,per tentare di comunicare chiaramente che se non sei di nessuno,puoi divenire di chi ha deciso di averti.Sguardi che non vogliono sedurre,né tanto meno incuriosire,ma è come se volessero sfogarsi,saziandosi a guardare perché nessuno si farà avanti a chiederti conto dello sguardo.E allora si vogliono appagare come la mano sull'autobus che nascosta da sotto una giacca arrotolata sull'avambraccio sfiora un ginocchio o un polso e lo fa a volte in modo più invasivo di una manata vigorosa ed esplicita.Sguardi che le si attaccavano sulla pelle e la costringevano a guardare in alto o in basso ,a sfuggire con gli occhi e a sudare di più:come se la densità degli sguardi restringesse lo spazio e l'aria nella chiesa.Lei era territorio di nessuno e non lo sapeva e io non trovavo le parole per farle capire che era territorio.Riuscii a trascinarla nell'angolo di una cappella.E iniziai a guardare le mani di tutte le nonne e zie ,di tutte le madri e sorelle ,delle cugine e delle invitate.Dovevo trovare una fede.Presi così d'improvviso la mano di mia zia che si stupì di quello strano gesto di trasalimento d'affetto e feci per sfilarle l'anello.Ma era da così tanto tempo nel suo anulare che non veniva venire via.Non servì né la forza di trazione né l'acqua santa .Infine arrivò la saggezza di mia nonna che prese in bocca il dito e lubrificandolo con la saliva ,riuscì a levare l'anello senza sforzo.così con la fede stretta in mano ,corsi verso la cappella ,presi la mano della ragazza e gliela infilai.Lei prima si stranì,quasi si spaventò,poi iniziò a guardarmi con occhi di miele come se fosse stato un omaggio.Non aveva compreso niente.Le avevo messo addosso uno schermo.Ma anche questa volta non tentai di spiegare.Da allora lo faccio sempre,come se le persone a cui voglio più bene dovessero tutte essere schermate da un simbolo,un anello,che però solo in alcune parti del mondo continua ad essere uno schermo:prendere una mano e proteggerla con un gesto.[...]"

domenica

Le vicissitudini di Goldoni per dare valore alla propria opera

_ " La locandiera" venne rappresentata al teatro Sant'Angelo di Venezia il 26 dicembre 1752,quasi allo scadere dei cinque anni trascorsi dal Goldoni in qualità di poeta di compagnia di Guglielmo Medebach.Da dieci mesi _esattamente il 15 febbraio _Goldoni ha in tasca il contratto con cui si impegna ad assumere,a partire dal primo giorno di quaresima del 1753,il ruolo di poeta di compagnia al teatro di San Luca,di proprietà della nobile famiglia dei Vendramin,con l'obbligo di fornire otto commedie nuove all'anno dietro un compenso di seicento ducati:centocinquanta in più del precedente impegno con il Sant'Angelo. La rottura con il Medebach _con il teatro e la compagnia con i quali aveva realizzato la cosiddetta riforma e vissuto nel 1750-51 la straordinaria stagione delle commedie nuove _trova la sua causa non solo in un naturale ed inevitabile usurarsi dei rapporti dopo tanti anni di così assidua convivenza,ma anche in un paio di più precise e circostanziabili ragioni. All'origine, forse,vi è la delusione provata quando il Medebach gli aveva proibito di sfruttare editorialmente le proprie opere ,con il pretesto che quelle erano state scritte per la sua compagnia,e dunque gli appartenevano a tutti gli effetti .Era il 1751:Goldoni era uscito stanco,malato e bisognoso di danaro dal faticoso tour de force delle sedici commedie (il doppio di quelle previste dal contratto )per le quali _giova sottolinearlo_non aveva ricevuto un soldo in più del pattuito.Questo comportamento ingrato ed ottuso lo aveva profondamente ferito,ma egli aveva reagito secondo la sua indole pacifica e poco avvocatesca:<< dovevo ancora lavorare con lui parecchio tempo e non potevo ,o meglio non potevo ,trovarmi in causa con delle persone che avrei dovuto vedere di continuo ;amavo troppo la pace per sacrificarla all'interesse>> ((1) Nota dell' Editore :Vedere ' Mémoires ',parte II,capitolo XII,in 'Tutte le opere di Carlo Goldoni' a cura di Giuseppe Ortolani ,volume I,pagine 294-95).
Si accontentò pertanto del permesso di pubblicare per i tipi di Bettinelli non più di un volume all'anno,con il che il Medebach riteneva forse di aver legato a sé il Goldoni per la vita.Di fatto ,il Goldoni non farà che attendere la scadenza del suo impegno con il Sant'Angelo per correre a Firenze a trattare con il Paperini 'stampatore assai accreditato e gran galantuomo' ((2)Nota dell'Editore: Idem,in opera citata,p.318) ,l'edizione in dieci volumi delle proprie commedie.
Il Medebach e il Bettinelli ricorreranno ad amicizie influenti per far vietare l'introduzione dell'edizione straniera nel territorio della repubblica di San Marco,ma questo non impedirà ai cinquecento sottoscrittori veneziani dell'opera di ricevere puntualmente i volumi man mano che uscivano dai torchi:<< si era trovato sulle rive del Po un rifugio per depositarli :una compagnia di nobili veneziani si recava ai confini e li introduceva di contrabbando nella città di Venezia,dove venivano distribuiti sotto gli occhi di tutti;poiché il Governo non si occupava di una faccenda come questa ,più ridicola che interessante.>> ((3) Nota dell'Editore :Idem ,in opera citata ,p.319) _
Da Carlo Goldoni "Le baruffe chiozzotte-La locandiera" ,Fabbri Editori ,1995

mercoledì

L'autobus
di Marianna Bonina
X.Aspettavamo e tu pretendevi che fossi io a chiedere alle persone e agli autisti quando fosse l'autobus ...
y.Nooooo,ma non è vero....!